Il tanto atteso aggiornamento da parte delle Pmi delle tariffe Inail finalmente è arrivato.
Il 27 febbraio 2019, il ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, ha firmato il decreto interministeriale, che, attuando la Legge di bilancio 2019, rende operative le nuove tariffe sull’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.
Con le nuove tariffe si va diretti verso l’autoliquidazione, che quest’anno è spostata al 16 maggio.
Secondo quanto affermato dallo stesso numero uno del Ministero, si tratta di un notevole passo in avanti per le imprese: “abbiamo abbassato le tariffe Inail per dare alle imprese un primo vero sgravio sul costo del lavoro. Nel 2019 il vantaggio delle imprese in termini di minori costi è di oltre 500 milioni. In totale risparmieranno oltre 1,7 miliardi”.
Dopo quasi 20 anni di attesa dall’ultima revisione, finalmente le tariffe Inail sono state aggiornate. La riduzione fa seguito al taglio lineare che era stato varato nel 2013 in via provvisoria.
La revisione ha effetto dal 1° gennaio 2019 fino al 31 dicembre 2021 e spalma risorse pari a 1.200 milioni di euro (risorse destinate al cosiddetto cuneo), più 410 milioni per il 2019, 525 milioni per il 2020 e 600 milioni per il 2021.
Lo stesso Inail ha anticipato che la revisione non riguarda tutti i premi, ma soltanto la tariffa dipendenti (Tod) delle gestioni «Industria», «Artigianato», «Terziario» e «Altre Attività», oltre che quella dei premi speciali unitari di artigiani e quella del settore navigazione.
Nello specifico, l'aggiornamento ha riguardato il nomenclatore, il ricalcolo dei tassi medi e il meccanismo di oscillazione del tasso per andamento infortunistico.
Nel nuovo nomenclatore vengono, ora, considerati tassi differenziati in funzione dello specifico rischio lavorativo.
Infatti, nella nuova formulazione, il nomenclatore tariffario è stato reso più aderente agli attuali fattori di rischio.
Per esempio - tra le novità - è da segnalare l’introduzione di una nuova voce tariffaria per le attività legate alla produzione di nanomateriali, un settore di produzione che si è sviluppato solo negli ultimi anni e per il quale si prevede una crescita anche nel prossimo futuro.
Allo stesso tempo, vi è stata l'esplicitazione all'interno del nomenclatore dell'intero ciclo dei rifiuti e la previsione delle attività di consegna merci svolte in ambito urbano, con l'ausilio di veicoli a due ruote (cosiddetti rider).
Inoltre, al fine di attualizzare ancora di più il meccanismo di calcolo dei premi assicurativi Inail, è stato ridotto il numero delle voci tariffarie.
Alcune voci obsolete sono state eliminate, perché relative a un contesto produttivo ormai superato. Questa razionalizzazione si è tradotta in una significativa contrazione del numero delle voci di tariffa, che sono passate da 739 a 595.
Quando la nuova revisione giungerà a regime, lo sconto per le casse aziendali sarà di circa 500 milioni di euro in più rispetto a 1,2 miliardi già fruiti dalla riduzione lineare con il cosiddetto “cuneo”, con una diminuzione strutturale del 32,72% dei tassi medi per le aziende.
Per la determinazione dei tassi medi nazionali – calcolati per ciascun tipo di lavorazione – sono stati presi in considerazione:
i dati relativi all'andamento infortunistico e tecnopatico nel triennio 2013-2015;
le retribuzioni soggette a contribuzione di competenza nello stesso periodo.
Il risultato è la diminuzione del 32,72% dei tassi medi per le aziende (dal 26,53 per mille del 2000 al 17,85 per mille), mentre il calo complessivo dell'onere finanziario per l'assicurazione - che grava ogni anno sulle imprese in generale - raggiunge l'importo di circa 1,7 miliardi di euro, superando quindi di circa 500 milioni annui, a regime, la riduzione lineare finora provvisoriamente applicata (L. 147/2013), calcolata su un plafond di risorse di 1.200 milioni di euro l'anno.
I singoli tassi di premio, il cui nuovo valore è stato determinato in relazione alla specifica rischiosità in termini di oneri assicurativi sostenuti per garantire la tutela agli infortunati della relativa lavorazione, non superano mai quelli previsti dalla Tariffa 2000, mentre in alcuni casi risultano inferiori anche di oltre il 50% rispetto a quest'ultima.
Infine, anche per le lavorazioni più rischiose, i tassi sono stati mantenuti entro il 110 per mille, rispetto al 130 per mille della vecchia Tariffa 2000.
Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".