In CdM i sei decreti sulla delega fiscale

Pubblicato il 23 giugno 2015

Nel Consiglio dei ministri in programma per il 23 giugno, l'esame dei sei decreti legislativi di attuazione della delega fiscale, con obiettivo, tra i tanti, quello di semplificare il rapporto tra cittadini e Stato.

Sul tavolo del premier Renzi, dunque, tutti i provvedimenti a partire da quello molto atteso della riforma del Catasto, della riforma degli interpelli fino a quello dell'estensione della mediazione tributaria e della conciliazione per evitare o chiudere le liti.

Mediazione tributaria ampia

Tra gli strumenti deflattivi del contenzioso, viene potenziato quello della mediazione tributaria. Al momento, l’obbligo di passare per questa procedura riguarda soltanto le controversie fino a 20mila euro per atti emessi dall'Agenzia delle Entrate.

Con la riforma in atto, viene confermata la soglia dei 20mila euro, ma viene esteso l'istituto della mediazione a tutte le controversie indipendentemente dall'ente impositore: ciò vuol dire che la mediazione potrà essere estesa a tutti gli agenti della riscossione (pubblici e privati) e riguardare anche i tributi gestiti dagli enti locali. Dunque, da un punto di vista soggettivo, la procedura si potrà applicare anche nel caso in cui la controparte è Equitalia o uno degli altri concessionari della riscossione. Ma non solo, il reclamo potrà valere anche per le controversie catastali, come per esempio il classamento o le rendite, che a causa del loro valore indeterminabile ne sarebbero invece state escluse.

Conciliazione giudiziale

La conciliazione giudiziale, invece, sarà possibile anche in appello e fuori udienza e non dovrà essere limitata più solo alla prima udienza di primo grado. Lo scopo è quello di tentare di far conciliare le parti fuori udienza, in modo da poter raggiungere da sole un'intesa, che poi verrà fatta ratificare dal giudice. Infatti, una volta che le parti in causa raggiungono un accordo di definizione totale o parziale della lite (sia in primo che in secondo grado) possono presentare ai giudici un'istanza sottoscritta personalmente da loro oppure dai loro difensori. Oltre, a questo tipo di conciliazione sarà possibile intraprendere anche una conciliazione in udienza, grazie alla quale la Commissione tributaria inviterà il Fisco e il contribuente a raggiungere un accordo.

Riforma degli interpelli

La riduzione delle liti viene “curata” a monte, grazie al potenziamento dell'istituto del contraddittorio tra contribuenti e Amministrazione fiscale. A tal fine, l'istituto dell'interpello viene rivisto e aggiornato. Nello specifico, il Governo individua 5 modalità di interpello, alcune esistenti e rivisitate altre assoluta novità:

- ordinario, per superare le incertezze delle norme;

- qualificatorio, con il quale il contribuente potrà chiedere al fisco la corretta qualificazione di alcune fattispecie

- probatorio, per chiedere l’accesso a determinati regimi fiscali

- disapplicativo, per chiedere la disapplicazione di norme tributarie che limitano deduzioni, crediti, ecc..

- anti-abuso, per attuare la nuova disciplina sull'abuso del diritto.

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