In dirittura d’arrivo il decreto interministeriale (Lavoro ed Economia) che dà possibilità ai contratti collettivi di lavoro di rimodulare l’orario di lavoro per mutate esigenze organizzative dell’impresa, per consentire la graduale ripresa dell’attività dopo l’emergenza Covid-19.
E’ l’articolo 88 del Decreto Rilancio – n. 34/2020 – che ha stabilito come i contratti collettivi di lavoro possano prevedere specifiche intese di rimodulazione dell'orario di lavoro per mutate esigenze organizzative e produttive dell'impresa, con le quali parte dell'orario di lavoro viene finalizzato a percorsi formativi dei lavoratori.
A tal fine viene istituito il Fondo Nuove Competenze presso l’Anpal, con una dotazione iniziale di 230 milioni di euro poi incrementata di 200 milioni per il 2020 e di altri 300 milioni per il 2021.
In sostanza, viene offerta ai lavoratori l’opportunità di acquisire nuove o maggiori competenze e di dotarsi degli strumenti utili per adattarsi alle nuove condizioni del mercato del lavoro, sostenendo le imprese nel processo di adeguamento ai nuovi modelli organizzativi e produttivi determinati dall’emergenza epidemiologica da Covid-19.
Gli accordi collettivi – da sottoscrivere a livello aziendale o territoriale da associazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori comparativamente più rappresentative sul piano nazionale, ovvero dalle loro rappresentanze sindacali operative in azienda ai sensi della normativa e degli accordi interconfederali vigenti – vanno siglati entro il 31 dicembre 2020 e devono contenere:
Il limite massimo delle ore da destinare allo sviluppo è di 250 ore per ogni lavoratore.
La procedura - I datori di lavoro stipulanti l’apposito accordo di rimodulazione dell’orario di lavoro devono presentare istanza di contributo all’Anpal che, entro 15 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto, pubblica sul proprio sito internet un Avviso che definisce termini e modalità per la presentazione delle istanze, nonché i requisiti per l’approvazione delle stesse.
La valutazione delle istanze di contributo avverrà secondo il criterio cronologico di presentazione.
Dopo aver verificato la conformità dell’istanza di contributo, l’Anpal determina l’importo massimo riconoscibile al datore di lavoro. L’erogazione del contributo avviene in rate trimestrali per il tramite dell’Inps.
E’ attesa, quindi, la pubblicazione del decreto attuativo dell’articolo 88 del Decreto Rilancio.
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