Imu, alla cassa per la seconda rata del 2019

Pubblicato il 06 dicembre 2019

Scade lunedì 16 dicembre 2019 il termine per il versamento del saldo dell’Imu-Tasi.

Anche quest’anno, l’adempimento non riguarda la prima casa, fanno eccezione solo gli immobili di lusso (A1/A8).

I contribuenti si trovano, dunque, alle prese con i conteggi da fare per risultare in regola con il pagamento.

Due sono le possibilità.

Coloro che hanno versato entro il 17 giugno 2019 la rata unica, ossia già il saldo, devono solo verificare che l’aliquota fissata dal proprio Comune sia rimasta la stessa anche nel mese di dicembre. In caso contrario, devono calcolare e pagare la differenza.

Coloro che, invece, a giugno hanno pagato solo l’acconto, ora devono effettuare un altro versamento (solitamente di pari importo), sempre tramite il modello F24, dove questa volta andrà barrata la casella “saldo”.

Saldo Imu, immobili esenti

Sono esenti dal versamento dell’Imu gli immobili adibiti ad abitazione principale. Ai fini dell’imposta, quest’ultima è rappresentata dall’l’immobile “iscritto o iscrivibile nel catasto edilizio urbano come unica unità immobiliare, nel quale il possessore e il suo nucleo familiare dimorano abitualmente e risiedono anagraficamente”.

Le abitazioni principali e le relative pertinenze godono, in generale, oltre che dell’esenzione dal pagamento dell’Imu, anche dell’esenzione dalla Tasi.

Continuano, invece, a pagare l’imposta, le abitazioni principali che sono accatastate nelle categorie “di lusso” A/1 (abitazioni di tipo signorile), A/8 (abitazioni in ville) e A/9 (castelli, palazzi di eminenti pregi artistici o storici). Ciò, sia in caso si sia proprietari che titolari di diritti reali su tali immobili.

Saldo Imu. Calcolo aliquote

Per il calcolo dell’imposta è dunque fondamentale conoscere le aliquote applicate dai Comuni alle diverse tipologie immobiliari.

La seconda rata dell'Imu e della Tasi 2019 deve essere pagata entro la data comunicata anteriormente, utilizzando le aliquote stabilite dai Comuni per il 2019. Se non vi è stata alcuna delibera riguardo a queste due imposte, pubblicata per l’anno 2019, il versamento del saldo deve essere effettuato sulla base delle aliquote vigenti nell’anno precedente.

Come detto, per l’abitazione principale non di lusso l’Imu non si paga.

Le agevolazioni previste per l’abitazione principale si possono estendere anche ad altre tipologie di immobili. Infatti, possono esistere assimilazioni stabilite dai Comuni, assimilazioni ex lege e altre esclusioni previste dalla legge.

Per gli altri immobili, diversi dall'abitazione principale, l'aliquota è dello 0,76%.

I Comuni hanno, comunque, la facoltà di modificarla fino a 0,3 punti percentuali, mantenendo l’oscillazione dell’aliquota tra il minimo dello 0,46% e il massimo dell'1,06%.

Per le abitazioni di lusso, l’aliquota è quella dello 0,4% (modificabile, in aumento o in diminuzione, da parte dei Comuni) con la detrazione di 200 euro.

Da ricordare che se non ci saranno cambiamenti dell'ultima ora, dal 2020, in virtù della prossima Legge di bilancio, la Tasi dovrebbe essere unificata all'Imu.

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