Imposta di successione e registro, via libera definitivo al decreto di semplificazione

Pubblicato il 08 agosto 2024

Nella riunione del 7 agosto 2024, il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera definitivo ad un importante decreto legislativo che mira alla razionalizzazione delle imposte indirette, con particolare attenzione all'imposta di registro, all'imposta sulle successioni e donazioni, e all'imposta di bollo.

Questo passo conclusivo segue un percorso di revisione che ha incluso l'approvazione preliminare e l'analisi dettagliata delle Commissioni parlamentari.

Il decreto legislativo, che entra in vigore dal 1° gennaio 2025, non solo semplifica le procedure di calcolo e liquidazione delle suddette imposte, ma introduce anche modifiche sostanziali nella gestione dei trasferimenti d'azienda in ambito familiare e nella tassazione dei trust.

Le modifiche sono state accolte con favore, segnando un significativo passo avanti nella Riforma fiscale promossa dal Governo, in risposta anche alle osservazioni avanzate dalla Commissione Finanze del Senato.

L’obiettivo è creare un sistema fiscale più efficiente, in grado di stimolare gli investimenti e supportare la crescita economica.

Vediamo le novità più importanti approvate.

Tassazione dei Trust

Tra le novità del Dlgs di razionalizzazione delle imposte indirette, approvato dal Cdm, figurano l’introduzione dell’autoliquidazione anche per l’imposta di successione e una disciplina specifica per il trust.

Con riferimento a quest'ultimo istituto, in assenza di una chiara definizione della categoria dei beneficiari al momento del conferimento dei beni o dell'apertura della successione, sarà applicata l'aliquota più elevata, senza considerare le franchigie. Questo per garantire un'equa tassazione in situazioni di incertezza sui destinatari finali.

Viene confermata la tassazione "in uscita", ossia al momento dell'attribuzione dei beni ai beneficiari, con una particolare attenzione ai trust non residenti per i beni situati in Italia.

Previsti, inoltre, specifici obblighi dei beneficiari. I beneficiari sono chiaramente identificati come i soggetti obbligati a denunciare il trasferimento dei beni a proprio favore. Questo include una novità rilevante: la possibilità per il disponente di scegliere se l'imposta debba essere determinata all'atto dell'apporto dei beni nel trust o all'atto della loro devoluzione ai beneficiari. Questa flessibilità offre notevoli vantaggi in termini di pianificazione patrimoniale e può consolidare la certezza del prelievo fiscale.

Il decreto stabilisce, inoltre, un tasso di interesse del 4,5% per le somme dovute dal contribuente a seguito di rettifiche e liquidazioni di maggior imposta. Viene ampliata la possibilità di presentare una dichiarazione integrativa a favore del dichiarante per correggere errori o omissioni, estendendo questa pratica anche all'imposta di bollo e all'imposta sostitutiva su operazioni di finanziamento a medio e lungo termine.

Importanti modifiche riguardano anche gli eredi giovani: le istituzioni finanziarie possono ora svincolare somme per eredi unici di età non superiore ai 26 anni, anche prima della presentazione della dichiarazione di successione, se presenti beni immobili nell’asse ereditario.

Imposta di bollo e registro, novità

Il recente decreto legislativo introduce aggiornamenti sostanziali all'imposta di bollo e all'imposta di registro, con particolare attenzione alle rendite vitalizie e alla gestione documentale.

Per quanto riguarda l'imposta di registro, è stata approvata una rilevante modifica nei coefficienti applicabili alle rendite vitalizie. In caso di un tasso di interesse legale uguale o inferiore allo 0,1%, si applicheranno i coefficienti stabiliti dal decreto MEF n. 302 del 30 dicembre 2015. Questa modifica mira a riflettere meglio le realtà economiche attuali, garantendo un calcolo dell'imposta più equo in un contesto di tassi d'interesse particolarmente bassi.

Per l’imposta di bollo, il decreto porta un cambiamento significativo nella modalità di pagamento per gli atti soggetti a registrazione a termine fisso. A partire dal 1° gennaio 2025, il pagamento potrà essere effettuato tramite modello F24, offrendo così anche la possibilità di compensazione, una mossa che semplificherà e renderà più flessibili le procedure amministrative. In aggiunta, l'introduzione della dichiarazione integrativa per l'imposta di bollo permetterà ai contribuenti di correggere eventuali errori od omissioni in modo più agevole, migliorando l'accuratezza delle dichiarazioni e riducendo le penalità per errori involontari.

Queste novità riflettono l'intento del legislatore di adattare il sistema tributario alle esigenze contemporanee, semplificando processi e adeguando le normative alle condizioni di mercato attuali, garantendo al contempo maggior flessibilità e precisione nell'adempimento delle obbligazioni fiscali.

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