Imposta di soggiorno, nuove specifiche tecniche per l'invio

Pubblicato il 14 giugno 2022

Dopo aver pubblicato sul sito del Dipartimento delle Finanze il decreto 29 aprile 2022,contenente il modello di dichiarazione dell’imposta di soggiorno, il Mef rende disponibile, in data 13 giugno 2022, la nuova versione (3/2022) delle specifiche tecniche da utilizzare per l'invio.

Lo rende noto il dipartimento delle Finanze con avviso del 13 giugno 2022.

Contemporaneamente, si comunica che, nell’area riservata del sito web dell’Agenzia delle entrate, è presente la versione 1.1.0 del corrispondente modulo di controllo e che sarà adeguata alla specifica tecnica 3/2022 anche l’applicazione web per l’invio interattivo della medesima dichiarazione.

Imposta di soggiorno, calendario 2022

Il Dipartimento delle Finanze del MEF, con un avviso del 31 maggio 2022, ricorda che dal 30 maggio 2022 è possibile compilare il modello dichiarativo relativo alla dichiarazione dell’imposta di soggiorno per gli anni di imposta 2020 e 2021, secondo le specifiche tecniche già pubblicate nel sito nella sezione “Fiscalità regionale e locale - Dichiarazione telematica imposta di soggiorno”.

I modelli possono essere trasmessi utilizzando i canali telematici (entratel/fisconline) che l’Agenzia delle entrate ha reso disponibili su richiesta del Dipartimento.

Inoltre, dal 7 giugno 2022 nell’area riservata del sito web dell’Agenzia delle Entrate è disponibile un servizio del Dipartimento che consente agli utenti di predisporre e inviare interattivamente la dichiarazione relativa agli anni di imposta 2020 e 2021. Una volta che l'utente ha effettuato l'accesso, trova il servizio all'interno della scheda “Servizi”, nella categoria “dichiarazioni”.

Il MEF con il suddetto avviso ricorda che le istruzioni di compilazione del modello già pubblicate descrivono le regole di compilazione del modello dichiarativo, indipendentemente dalla modalità scelta per la trasmissione dei dati.

Dichiarazione Imposta di soggiorno cumulativa per gli anni 2020 e 2021

Il comma 1-ter dell'articolo 4 del Decreto legislativo n. 23 del 2011 prevede che il gestore della struttura ricettiva è responsabile non solo del pagamento dell'imposta e del contributo di soggiorno, con diritto di rivalsa sui soggetti passivi, ma anche della presentazione della dichiarazione.

Se questa, ordinariamente, va inviata entro il 30 gennaio dell'anno, per i dati dell'anno precedente, per il 2022 è stata prevista la dichiarazione annuale cumulativa riferita agli anni 2020 e 2021, il cui termine di trasmissione è stato fissato per il 30 giugno prossimo.

Pertanto, i gestori delle strutture ricettive dovranno inviare una doppia dichiarazione, adempimento che si aggiunge alle comunicazioni trimestrali previste dai comuni e all’obbligo di rendere il conto di gestione entro il 30 gennaio successivo (o entro 30 giorni in caso di chiusura dell’attività).

Imposta di soggiorno, cos’è

La tassa di soggiorno, comunemente chiamata imposta di soggiorno, è un tributo introdotto dalla legislazione italiana a partire dal 2011 con la riforma del federalismo fiscale.

Inizialmente, è stata istituita dal Dl n. 78/2010, che ha introdotto un “contributo di soggiorno” a carico di coloro che alloggiano nelle strutture ricettive di Roma Capitale, da applicare secondo criteri di gradualità in proporzione alla loro classificazione fino all'importo massimo di 10 euro per notte di soggiorno.

Successivamente, il Decreto Legislativo 14 marzo 2011 n. 23 ha fissato i principi che avrebbero definito i punti cardine dell'imposta di soggiorno oggi in vigore.

Tale provvedimento ha esteso ai comuni capoluogo di provincia, alle unioni di comuni nonché ai comuni inclusi negli elenchi regionali delle località turistiche o città d'arte la possibilità di istituire, con deliberazione del consiglio, un'imposta di soggiorno a carico di coloro che alloggiano nelle strutture ricettive situate sul proprio territorio.

Oggi la tassa di soggiorno viene richiesta al viaggiatore per ogni notte di permanenza presso una struttura ricettiva di qualsiasi genere: hotel; bed and breakfast; villaggio turistico; ecc..

Ammontare dell’Imposta di soggiorno

La tassa di soggiorno varia da comune a comune, ma a livello nazionale questo contributo può variare da un minimo di 1€ a un massimo di 5€.

La tassa viene pagata dal turista al termine della sua vacanza. La cifra complessiva viene calcolata a persona in base al numero di notti trascorse nel comune.

Il pagamento di quest’imposta potrà essere effettuato sia in contanti che con pagamento elettronico.

Sarà poi la struttura, a sua volta, a versare al comune quanto dovuto per l’imposta di soggiorno.

Il relativo gettito è destinato a finanziare interventi in materia di turismo, ivi compresi quelli a sostegno delle strutture ricettive, nonché interventi di manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali e ambientali locali e dei connessi servizi pubblici.

Gestore della struttura ricettiva, presentazione dichiarazione Imposta di soggiorno

I gestori delle strutture ricettive hanno l’obbligo di presentare al Comune, entro il 30 gennaio di ciascun anno, con riferimento all'anno precedente, una dichiarazione annuale con il dettaglio su base mensile:

Si segnala che:

Le dichiarazioni devono essere conservate fino al 31 dicembre del quinto anno successivo alla loro compilazione, in formato elettronico, dai gestori delle strutture ricettive e messe a disposizione dell’Amministrazione comunale in caso di accertamenti.

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