Anche la Cassa dei ragionieri sotto il mirino della Corte di cassazione: con sentenza n. 25300 del 2009 emessa dalla sezione lavoro il consesso ribadisce il principio per cui non è ammissibile la riduzione dell’importo della pensione da parte dell’ente previdenziale a mezzo di atto unilaterale, regolamentare o negoziale tanto meno giustificandolo con problemi di ordine finanziario della Cassa. Infatti tale comportamento è lesivo “dell’affidamento del pensionato nella consistenza economica del proprio diritto soggettivo”.
Con riferimento alla legge 296/06, art. 1, comma 763, i giudici affermano che la sua valenza non può essere riferita a pensioni già in essere al momento in cui è entrata in vigore. Con recentissime sentenze la cassazione ha bocciato anche il contributo di solidarietà trattenuto dalla Cassa dei dottori commercialisti.
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