Il questionario di Equitalia, in via stragiudiziale, al cliente non viola la privacy

Pubblicato il 12 luglio 2013 La Corte di cassazione, con la sentenza 17203 depositata 11 luglio 2013, stabilisce che non c’è violazione della privacy nella richiesta da parte della società di riscossione ai clienti del contribuente, debitore nei confronti del Fisco, di una dichiarazione delle somme a lui dovute per effettuare il pignoramento presso terzi.

Nel caso di specie, una società di riscossione, poi confluita in Equitalia, aveva chiesto a tutti i clienti di un consulente del lavoro inadempiente la compilazione di un questionario, con valore di dichiarazione stragiudiziale, per conoscere le somme dovute al professionista.

Conseguentemente, a detta del consulente, molti clienti hanno preferito chiudere il rapporto, per cui il professionista ha portato in giudizio il concessionario per risarcimento danni.

Tuttavia, spiega la Corte, l'uso di dati personali nello svolgimento di funzioni istituzionali per la riscossione dei tributi è adottato in conformità di leggi ed essendo il pignoramento presso terzi esecuzione forzata prevista dall'ordinamento, il creditore ha agito sulla base di una legge e quindi non ha violato la privacy.
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