Con sentenza n. 13219 depositata il 26 giugno 2015, la Corte di Cassazione, terza sezione civile, ha respinto il ricorso di due genitori, volto ad ottenere il risarcimento dei danni – nei confronti dei medici e dell' Azienda ospedaliera - conseguenti alla morte del loro bambino durante il ricovero ospedaliero e successivamente ad un intervento alle vie biliari.
La Cassazione, nel respingere il ricorso, ha negatro sussistere la responsabilità dei sanitari ospedalieri, facendo propria l'argomentazione della Corte d'Appello, secondo cui, la patologia riscontrata nel bambino poteva essere efficacemente contrastata e trattata solo nei primissimi giorni di vita e dunque, semmai, dal medico di base.
Inoltre, se pur sono state accertate, da parte dei medici ospedalieri. delle negligenze nel monitoraggio e nel controllo dei parametri del sangue durante l'intervento chirurgico, ciò non presenta tuttavia – ha confermato la Cassazione - alcun nesso causale con l'intervenuto decesso.
Infatti, ad esito di un giudizio controfattuale concernente la causalità omissiva, è stato dimostrato come - pur in assenza delle suddette negligenze - in seguito all'intervenuta gravissima emorragia, l'intervento chirurgico sarebbe stato comunque complesso e con ridottissime possibilità di successo.
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