Il Fisco risponde al Cndcec
Pubblicato il 13 gennaio 2011
Con una lettera al quotidiano Italiaoggi, l’ufficio stampa dell’agenzia delle Entrate risponde alla descrizione del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili di un Fisco arrogante e prevaricatore, interessato soltanto a fare cassa, senza considerare le giuste ragioni dei contribuenti.
Con la missiva l’Ufficio coglie l’occasione per affermare che: “
L'evasione nel nostro Paese ha raggiunto cifre esorbitanti, comprese tra i 100 e i 120 miliardi di euro all'anno. Non è logico pensare che tale grande evasione si annidi principalmente tra i pensionati e i lavoratori dipendenti, mentre appare fondato ritenere che tra i dottori commercialisti che elaborano e trasmettono più del 60% delle dichiarazioni dei redditi dei lavoratori autonomi e delle piccole e medie imprese, ce ne siano di consapevoli dell'evasione”.
In merito alle compensazioni di falsi crediti d'imposta, spiega che il fenomeno del loro consistente utilizzo come «bancomat» per pagare le imposte ha trovato argine con la norma prevista dall'articolo 10 del dl 78/2009 ("Gazzetta Ufficiale" n. 150 del 1 luglio 2009).
In proposito dell'adempimento della comunicazione delle operazioni d'importo superiore ai 3.000 euro, si precisa che è destinato a una platea estremamente limitata di contribuenti e risponde alla duplice esigenza di contrastare l'evasione Iva e fornire elementi utili alla determinazione sintetica del reddito sulla quale i dottori commercialisti si sono sempre espressi in senso favorevole.
Sull'accusa di complessità della modulistica Intrastat l’Ufficio accusa la non considerazione del fatto che i dati richiesti sono indispensabili per scoraggiare l'evasione, soprattutto quella relativa a frodi in materia di Iva intracomunitaria, e che si tratta di pochi dati in più, per il solo modello concernente i servizi, che non rappresentano dunque un onere tale da creare sensibili disagi.
La missiva chiarisce, comunque, che si è consapevoli che sono molti i dottori commercialisti che condividono l'operato dell'Agenzia e non favoriscono l'evasione nel loro lavoro quotidiano.
Si citano, inoltre, le semplificazioni attuate:
- chi presenta la dichiarazione Iva annuale entro il mese di febbraio è esonerato dalla presentazione della comunicazione annuale dei dati Iva;
- dal prossimo 1° febbraio potrà essere richiesto il rimborso dell'Iva direttamente nella dichiarazione annuale senza dover più presentare il modello cartaceo all'agente della riscossione.