Il Decreto "salva Roma ter" è Legge. Il Senato ha approvato
Pubblicato il 05 maggio 2014
E’ stato approvato dall'Aula del Senato, con 132 voti favorevoli e 71 voti contrari, il decreto legge n.
16/2014, anche noto come "
Salva Roma ter", recante disposizioni urgenti in materia di finanza locale e misure volte a garantire la funzionalità dei servizi svolti nelle istituzioni scolastiche.
Il testo del provvedimento è stato approvato senza modifiche, dopo le variazioni più grandi registratesi, invece, nel passaggio alla Camera.Consulta anche l’articolo di Edicola “
DL Salva-Roma ter, la Camera approva”)
Le novità più importanti sono quelle che riguardano il completamento della disciplina sulla
Tasi e
Tari, per l’applicazione delle nuove imposte sulla casa nel 2014; i
provvedimenti fiscali per gli enti locali oltre che quelli per
Roma Capitale e la proroga della
“rottamazione” delle cartelle Equitalia. È stato, infatti, fissato al 31 maggio 2014 il termine ultimo per aderire alla definizione agevolata delle cartelle relative a somme iscritte a ruolo entro il 31 ottobre 2013.
La nuova disciplina della Tassa sui servizi indivisibili (Tasi)
La Legge di conversione del Dl 16/2014, all’articolo 1, sostituisce il comma 688 della legge di Stabilità (
147/2013) e sottrae ai comuni il potere di fissare le scadenze della Tasi.
Dunque, a regime, la Tasi si dovrà pagare alle stesse scadenze fissate per l’Imu: entro il
16 giugno, l’acconto ed entro il
16 dicembre, il saldo, ferma restando la possibilità di pagare l’intero importo in un’unica soluzione entro la prima data prevista.
La prima rata, inoltre, si dovrà calcolare sulla base dell’aliquota e delle detrazioni dei dodici mesi dell’anno precedente; mentre, il saldo sarà determinato a conguaglio sulla base degli atti comunali che verranno resi noti entro la data del 28 ottobre (delibera comunale di approvazione delle aliquote e delle detrazioni pubblicate sul sito del ministero delle Finanze).
Per quest’anno, comunque, sono state previste delle deroghe alle regole ordinarie sia per quanto riguarda le abitazioni principali che gli altri immobili. Infatti, per gli immobili diversi dall'abitazione principale, i contribuenti devono pagare l'acconto calcolando l'imposta con l'aliquota di base dell'1 per mille, ma solo se i comuni non delibereranno un'aliquota diversa entro il 31 maggio, per poi effettuare il conguaglio del tributo dovuto sulla base delle decisioni adottate dai comuni, con il saldo di dicembre 2014.
Il pagamento della Tassa sui servizi indivisibili, come per la Tares, potrà essere effettuato con il
modello F24 oppure tramite bollettino di conto corrente postale.