Guardia di Finanza: Linee di intervento 2018 contro l’evasione

Pubblicato il 09 gennaio 2018

Sono state diramate dal Comando Generale della Guardia di Finanza le Linee d’azione per il 2018 per la lotta all’evasione fiscale.

Le linee guida, indicate nella nota sulla “Programmazione operativa 2018” che è stata diramata a tutti i reparti, si incentrano su un obiettivo prioritario: quello di spingere sui controlli “di coerenza esterna” che in pratica si traducono in “controlli incrociati” e in sinergia con l’Agenzia delle Entrate.

I reparti, infatti, sono invitati ad un maggior utilizzo di banche dati disponibili e acquisizione diretta di informazioni da soggetti esterni, come per esempio l’Amministrazione finanziaria, per scoprire chi evade imposte dirette, Iva e altre tributi indiretti.

Gli obiettivi che sono stati presentati dal Comandate generale, Giorgio Toschi, per il 2018 sono appunto, quello strategico della lotta all’evasione fiscale a cui se ne aggiungono altri due: la tutela della spesa pubblica, con una maggiore sinergia tra GdF e Autorità anticorruzione, e la segnalazione di operazioni sospette in tema di antiriciclaggio grazie anche al ruolo centrale assunto dalle Fiamme Gialle con l’attuazione della IV direttiva Ue.

Lotta all’evasione e sinergie con le Entrate

Per quanto riguarda l’obiettivo prioritario della Guardia di Finanza, esso si presenta in linea con l’atto di indirizzo di politica fiscale per il triennio 2018-2020, che è stato inviato lo scorso dicembre dal ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, e recepisce anche le novità del “Manuale operativo sul contrasto all’evasione e alle frodi fiscali” (circolare n. 1/2018).

Il Nuovo “Manuale Operativo in materia di contrasto all’evasione e alle frodi fiscali” vede aggiornate le direttive operative della Guardia di Finanza concernenti l’esecuzione delle verifiche, dei controlli fiscali e delle indagini di polizia economico-finanziaria finalizzate al contrasto dell’evasione, dell’elusione e delle frodi fiscali. Il Manuale è stato aggiornato al 1° dicembre 2017 ed è entrato in vigore il 1° gennaio 2018.

Sotto il profilo fiscale, le linee guida per il 2018 individuano 21 piani operativi, di cui almeno 10 dedicati ai controlli sull'evasione di imposte, Iva, accise e frodi compiute da piccole e medie imprese, oltre che da quelle di grandi dimensioni e dai lavoratori autonomi.

Punto centrale dell’azione è la sinergia e la condivisione di analisi di rischio e dati tra gli uomini della GdF ed altri enti, come l’Agenzia delle Entrate, e le pubbliche amministrazioni. Si legge, infatti che: “potranno essere utilizzati, a pieno regime i dati, le informazioni e le notizie derivanti dall'attuazione dello spesometro” (comunicazioni dati e fatture), oltre a quelli sull’Iva, con un occhio particolare anche alle verifiche internazionali.

Proprio da questa complementarietà tra la Guardia di finanza con l'Agenzia delle Entrate scaturirà la possibilità di integrare e di riesaminare gli atti ispettivi; così in caso di una conoscenza successiva di elementi che delineano una nuova rappresentazione della complessiva posizione fiscale, in senso più favorevole al contribuente, questi saranno considerati e approfonditi e saranno comunicati tempestivamente all'Agenzia delle Entrate.

In tema di cooperazione con altri organismi, si legge – sempre nelle linee guida 2018- che da quest’anno sarà a regime il protocollo d’intesa sui rapporti di collaborazione tra l’Ispettorato nazionale del lavoro e la Guardia di Finanza. L’obiettivo è quello di scovare gli evasori totali che svolgono attività d’impresa e di lavoro autonomo che non solo non si dichiarano al Fisco, ma sfruttano anche manodopera irregolare.

Infine, anche la rete internet e il web vengono assimilati all’ambiente Fisco, così da poter essere controllati dalla Gdf in qualità di Polizia economico-finanziaria.

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