Gualtieri, arriva la Web tax. Ecofin, ridotta la lista dei paradisi fiscali

Pubblicato il 11 ottobre 2019

La Web tax sarà attuata in Italia con il nuovo anno. E’ quanto annunciato dal ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, dopo il vertice dell’Ecofin di ieri, tenuto a Lussemburgo.

Manovra 2020. Sarà operativa la Web tax

In realtà l’introduzione di una tassa nazionale a carico delle multinazionali digitali era già prevista nella legge di Bilancio 2019, poi rimasta inattuata. Infatti non è stato emanato il regolamento contenente la disciplina relativa al versamento delle rate trimestrali.

I commi da 29-bis a 29-quaterdecies della legge 145/2018 hanno fissato il prelievo della Web tax nella misura del 3% sui ricavi derivanti da servizi digitali effettuati da imprese o gruppi di imprese, con volume complessivo di ricavi non inferiore a 750 milioni di euro (di cui almeno 5,5 milioni derivanti da servizi digitali realizzati in Italia), a favore di tutti gli utenti localizzati in Italia.

Ora il ministro Gualtieri ha dichiarato che la Web tax sarà attuata dal 1° gennaio 2020, adottando il modello applicato in Francia, che prevede l’autoliquidazione della tassa: in questo modo viene bypassato il sistema delle rate trimestrali.

Manovra 2020. Stretta sul contante

E’ allo studio l’ipotesi, per incentivare l’uso di pagamenti elettronici, di abbassare la soglia entro cui è possibile pagare in contanti: ora il limite è fissato a 3.000 euro ma potrebbe essere portato, con una norma del decreto fiscale, a 1.500 o addirittura a 1.000 euro.

Manovra 2020. Sconto in fattura

Durante il question time davanti all’Aula del Senato, il ministro del MiSE, Stefano Patuanelli, ha comunicato che è nelle intenzioni del Governo effettuare modifiche alla disciplina dello sconto in fattura, il meccanismo introdotto nel 2019 che consente di ottenere, per alcuni lavori effettuati in casa, lo sconto fiscale subito, senza attendere l’inserimento in dichiarazione. E' il fornitore a concedere immediatamente lo sconto.

Ma tale strumento non ha avuto gli esiti promessi.

Per questo si è pensato di apportare migliorie al testo di legge, magari differenziando le modalità di utilizzo a seconda della grandezza delle imprese che eseguono i lavori.

Ecofin. Lista dei paradisi fiscali limata

Il Consiglio dei ministri delle Finanze europei ha aggiornato le due liste – quella nera e grigia – dei Paesi considerati “paradisi fiscali”.

Svizzera, Albania, Serbia, Costarica e Repubblica di Mauritius sono uscite dalla lista grigia (che raggruppa paesi che si sono impegnati a collaborare nello scambio automatico di informazioni, ma che non rispettano pienamente le regole concordate) visto che hanno rispettato tutti gli impegni in materia di cooperazione fiscale.

Da sottolineare l’uscita totale da ogni lista di “paradisi fiscali” degli Emirati Arabi, che hanno approvato tutte le riforme necessarie per migliorare il loro sistema fiscale, risultando essere collaborativi.

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