Il diritto delle parti di discutere in pubblica udienza, come previsto dalla CEDU in ossequio al principio del giusto processo, deve essere sempre imprescindibilmente garantito anche nel processo tributario.
Si deve dunque prevedere il rinvio della causa nel caso in cui non risulti possibile per motivi pratici procedere con il collegamento da remoto.
E’ quanto sottolineato da Organismo Congressuale Forense, Consiglio Nazionale Forense e Unione Nazionale delle Camere degli Avvocati Tributaristi in un documento congiunto predisposto ieri, 29 ottobre 2020, in tema di processo tributario.
La precisazione resa dagli avvocati di OCF, CNF e Uncat è riferita alla recente previsione di cui all’art. 27 del Decreto legge n. 137/2020 (cosiddetto DL “Ristori”), ai sensi della quale, laddove non si possa celebrare l’udienza da remoto, la trattazione si deve svolgere esclusivamente mediante la modalità cartolare.
Altra nota sulle misure contenute nel DL Ristori per quel che concerne il settore Giustizia – e, segnatamente, l’esercizio dell’attività giurisdizionale nella vigenza dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 – è quella che giunge dall’Unione Nazionale delle Camere Civili.
L’UNCC ha espresso “profondo rammarico” dopo aver constatato che il Governo non ha accolto le proposte dalla stessa suggerite al fine di garantire la continuità della giustizia civile e la sicurezza degli operatori.
Gli avvocati civilisti, in particolare, si sono detti fortemente contrari alla mancata previsione, nel nuovo decreto, dell’obbligo di celebrare le udienze a orari sfalsati per evitare assembramenti e di misure di semplificazione della trattazione scritta, di modo da assicurare la prosecuzione dei procedimenti anche nel caso in cui i dipendenti degli Uffici giudiziari lavorino in smart working.
L’intento delle proposte formulate dall’Unione – si legge nella nota pubblicata sul sito UNCC – era sia di garantire la sicurezza e la salute di tutti coloro che frequentano i Tribunali, sia di impedire il blocco della giustizia civile.
Nello scritto viene infatti indicato come altissimo “il rischio di un nuovo blocco della giustizia civile”.
Per quel che riguarda il giudizio amministrativo, infine, l’Unione Nazionale degli Avvocati Amministrativisti è apparsa soddisfatta delle misure del Dl n. 137/2020: nel processo amministrativo l’unica cosa da fare era tornare alle udienze telematiche (come fino al 31 luglio) e così è stato disposto.
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