La Guardasigilli, rispondendo al question time di ieri, in Senato, ha fatto il punto sull’articolata questione dei giudici onorari: interlocuzioni in corso con la Commissione europea su un’ipotesi normativa. Nel frattempo, la magistratura onoraria ha indetto un prossimo sciopero.
La ministra della Giustizia, Marta Cartabia, ha risposto ieri, 4 novembre 2021, a un’interrogazione presentata dal Gruppo di Forza Italia sulla categoria dei giudici onorari.
Le è stato chieste se fosse in grado di dare indicazioni, nell'ambito della riforma della magistratura onoraria all'esame del Senato, sulle ipotesi formulate per superare le questioni sollevate dalla sentenza della Corte di giustizia Ue del 16 luglio 2020, così da evitare la procedura d'infrazione già avviata.
Tale pronuncia, si rammenta, ha evidenziato che la legislazione nazionale applicabile ai giudici onorari di pace, vice procuratori onorari (VPO) e i giudici onorari di tribunale (GOT), non è pienamente conforme al diritto del lavoro della UE.
Nel rispondere all’interrogazione, la ministra della Giustizia ha informato che sono in corso interlocuzioni, tra il Ministero e gli uffici della Commissione europea, su un'ipotesi normativa per la cui realizzazione occorre uno stanziamento di risorse che dovrebbe essere considerato nella prossima legge di bilancio.
Le interlocuzioni sono focalizzate su quello che è indicato dal ministro come il capitolo più urgente, relativo alle tutele della magistratura onoraria in servizio, connesse a malattia, ferie, infortunio, gravidanza, previdenza e status.
Rispetto a tali aspetti, la Commissione europea avrebbe fornito degli indicatori ben precisi nell'elaborazione di una proposta normativa, indicatori che sarebbero stati considerati nell’ipotesi elaborata dal ministero.
Su quest’ultima – ha quindi spiegato - si stanno svolgendo i dovuti confronti con tutti i soggetti coinvolti, ossia la Commissione europea, per comprendere se soddisfa le loro richieste, il Consiglio superiore della magistratura, per verificare eventuali vincoli costituzionali e ordinamentali.
La ministra Cartabia ha precisato che si tratta di un intervento indispensabile “per assicurare le tutele dovute ai magistrati onorari in qualità di lavoratori, come richiesto dall'Unione europea”.
Come tale, esso prevede lo stanziamento di risorse, al momento non rientranti nella disponibilità del dicastero ma che, come detto, dovrebbero essere stanziate dalla prossima legge di bilancio.
Dopo l’intervento sullo status esistente – ha concluso la Guardasigilli - verranno rivisti tutti gli altri aspetti.
Proprio nei giorni scorsi, nel frattempo, la Consulta della magistratura onoraria ha indetto un’astensione dalle udienze civili e penali che si terrà dal 23 al 27 novembre 2021 e vedrà coinvolti i giudici onorari di pace addetti agli Uffici del Giudice di Pace e del Tribunale e i viceprocuratori onorari.
L’astensione - si legge nel testo della lettera di proclamazione - è motivata dall'assenza di concreto ed adeguato riscontro dal Governo, dal Ministro della Giustizia e dalle forze parlamentari, “nonostante l’avvio della procedura d’infrazione da parte della Commissione Europea” e nonostante la comunicata procedura di raffreddamento avviata dalle toghe onorarie.
Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".