Le organizzazioni di categoria dei giudici di pace (Angdp, Unagipa, Cgdp) e dei magistrati onorari (Federmot, Magistrati onorari uniti, Unimo) hanno inviato una lettera al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nella quale vengono articolati ben 13 profili di illegittimità costituzionale della riforma della magistratura onoraria.
Nella missiva viene chiesto al Presidente Mattarella di esercitare la sua prerogativa costituzionale di non promulgare il contestato provvedimento legislativo di riforma - che, si ricorda, è stato definitivamente approvato dal Consiglio dei ministri il 10 luglio 2017 - rimettendolo al Governo per un attento riesame delle criticità evidenziate e dei gravissimi aspetti di incostituzionalità sollevati.
Nel frattempo, i giudici di pace dell’Unagipa, in un comunicato stampa datato 14 luglio 2017, hanno sollevato rilievi di incostituzionalità della riforma anche per quel che concerne la tardività dell’esercizio della delega.
Secondo l’Unagipa, l’adozione, da parte dell’Esecutivo, del medesimo decreto legislativo di riforma non avrebbe potuto intervenire oltre il 23 giugno 2017, in quanto il termine per l’esercizio della relativa delega sarebbe scaduto il 13 luglio.
Ai sensi dell’articolo 14, comma 2, della Legge n. 400/1988, infatti, l’emanazione del decreto legislativo deve avvenire entro il termine fissato dalla legge di delegazione e il testo del decreto adottato dal Governo deve essere trasmesso al Presidente della Repubblica, per la emanazione, almeno venti giorni prima della scadenza medesima.
In considerazione, ossia, dell’approvazione definitiva del testo da parte del Cdm, avvenuta il 10 luglio, sarebbe da ritenere ampiamente scaduto il termine perentorio preordinato a consentire al Presidente della Repubblica il vaglio sulla legittimità e sulla osservanza dei criteri stabiliti nella legge delega e di rimetterlo al Governo per gli eventuali correttivi.
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