Gestori della crisi: aggiornate le linee guida SSM sui corsi di formazione

Pubblicato il 02 febbraio 2023

Sono state aggiornate, dalla Scuola superiore della Magistratura, le Linee guida generali per la definizione dei corsi di formazione e aggiornamento nella materia della crisi d'impresa e dell'insolvenza, utili per l'iscrizione all'albo dei gestori della crisi.

La nuova versione del vademecum porta la data di ieri, 1° febbraio 2023, e sostituisce le Linee guida finora vigenti, datate 7 novembre 2019, alle quali la recente circolare Giustizia sui requisiti di iscrizione al citato albo ha fatto espresso rimando.

L'aggiornamento si è reso necessario tenuto conto di tutte le novità e modifiche che hanno interessato il Codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza (D. Lgs. n. 14/2019) dal novembre 2019 ad oggi.

La filosofia di fondo del nuovo Codice - si legge nell'introduzione delle nuove Linee guida - non è tuttavia mutata ed è rimasto come elemento caratterizzante il superamento della concezione punitiva legata all'istituto del fallimento, verso una visione in linea con quella diffusa nei Paesi europei, che vede prevalere l'interesse al mantenimento dell'attività economica.

Crisi d'impresa, il contenuto delle Linee guida sulla formazione

Le Linee guida contengono indicazioni sui criteri di organizzazione dei programmi dei corsi di formazione, ai fini del raggiungimento di un'adeguata formazione, teorica e tecnica, e di un adeguato aggiornamento professionale, necessari per ricoprire gli incarichi professionali di cui all'art. 358 CCII.

Dopo le indicazioni generali su durata e oggetto dei corsi, è riportata sia un'elencazione sui contenuti generali dei programmi sia un'esposizione analitica degli stessi contenuti.

Rispetto a tale ultimo punto, si segnala l'indicazione di 28 contenuti o aree tematiche, individuati esclusivamente ai fini di un più preciso orientamento nell'organizzazione dei corsi.

Si spazia, esemplificativamente, dai principi generali del Codice della crisi al tema della continuità aziendale e della pianificazione dell'attività di ristrutturazione, dalle discipline su esdebitazione o sui crediti alla composizione negoziata della crisi, dalla fattispecie del concordato preventivo ai piani di ristrutturazione, dalla liquidazione giudiziale o controllata agli aspetti di diritto penale.

Per quanto riguarda la metodologia dei corsi, la prima modalità formativa individuata è quella della lezione frontale, cui dovrebbe seguire, poi, un adeguato spazio di discussione in aula sui temi trattati.

La seconda modalità indicata è costituita da laboratori, il cui tema formativo è trattato in gruppi di lavoro sotto la guida di un esperto.

Nelle conclusioni del vademecum, viene fatto presente che la SSM, in sede di aggiornamento, ha individuato alcuni contenuti specifici, così da favorire un più preciso orientamento nell'organizzazione dei corsi destinati alla formazione dei professionisti incaricati della gestione e controllo delle procedure di regolazione della crisi.

A tali contenuti, si accompagnano indicazioni di metodo e rilievi sulla diversa misura di approfondimento dei profili giuridici, tecnico aziendalistici o fiscali legata alle diverse professionalità dei soggetti individuati.

La Scuola, in ogni caso, seguirà l'evoluzione dell'organizzazione dei corsi, favorendo anche momenti di confronto tra professionisti incaricati delle procedure e la magistratura "al fine di creare un ambiente culturale in grado di affrontare ed individuare i corretti percorsi di regolazione della crisi d'impresa nell'indicazione legislativa della realizzazione della cd. seconda opportunità".

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