L’articolo 14 del DL n. 124/2019 – Decreto fiscale collegato alla Manovra – dedicato alla memorizzazione dei file delle fatture elettroniche per gli otto anni successivi a quello di presentazione della dichiarazione di riferimento, preoccupa il Garante della Privacy.
Con una memoria inviata alla commissione Finanze della Camera, dove sono in corso le audizioni sul Decreto fiscale, Antonello Soro sostiene che il flusso dati, anche fiscalmente non rilevanti, delle fatture elettroniche verso l'Agenzia delle entrate e la Guardia di finanze è sproporzionato. Ciò, quindi, contrasta con quanto affermato dalla Corte di giustizia europea che richiede la proporzionalità dei dati trattati.
La norma sotto accusa, si legge nel documento del Garante, “estende tanto l'oggetto della memorizzazione quanto l'ambito di utilizzazione dei dati di fatturazione senza peraltro escluderne alcune categorie quali i dati non fiscalmente rilevanti o quelli inerenti la descrizione delle prestazioni fornite sulla proporzionalità della cui archiviazione il garante aveva espresso perplessità”.
Soro ritorna, quindi, sul concetto già espresso con riferimento ai provvedimenti sulla fatturazione elettronica. Al Fisco vanno inviati anche dati non fiscalmente rilevanti, come dati idonei a rivelare lo stato di salute, la sottoposizione dell'interessato ai procedimenti penali, ecc. Nelle fatture sono presenti una serie massiccia di informazioni relative anche a rapporti tra cedente e cessionario, riferiti agli sconti applicati, alle fidelizzazioni, alle abitudini del consumo.
La norma del Decreto fiscale, nell’attuale formulazione, contrasta con il principio di proporzionalità e si rileva, quindi, essere illegittima, in quanto prevede “l’obbligo di memorizzazione (e potenzialmente anche di utilizzazione) di dati personali sproporzionato, per quantità e qualità di informazioni, rispetto alle reali esigenze perseguite”.
Auspica, il Garante, che il percorso di conversione del decreto legge modifichi la norma nel senso di prevedere l'effettiva necessità dell'archiviazione integrale dei dati di fatturazione per la durata prevista, per la realizzazione delle varie attività di indagini, nei settori tributario ed extratributario.
Altro monito riguarda l’adozione delle misure per proteggere tale massa di dati da attacchi informatici: esse devono essere stabilite con un atto normativo e non con provvedimento amministrativo (delle Entrate e della GdF).
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