A breve è previsto un aggiornamento della lista dei comuni italiani rientranti nella fascia di 20 km dal confine con la Svizzera (cd. "area di frontiera"), ossia di quei comuni i cui residenti possono fruire degli accordi bilaterali stipulati tra Italia e Svizzera in relazione ai lavoratori frontalieri.
Ad anticiparlo è stata la sottosegretaria al Ministero dell'economia e delle finanze, Sandra Savio, in risposta ad un'interrogazione parlamentare a risposta immediata.
Come specificato dal MEF, l’aggiornamento avverrà nelle prossime settimane e sarà effettuato esclusivamente sulla base di “criteri oggettivi di misurazione geografica”.
Si tratta di un adeguamento dell’Accordo firmato tra Italia e Svizzera il 23 dicembre 2020, che si applica alle persone fisiche residenti di uno Stato contraente che lavorano quali lavoratori frontalieri nell’area di frontiera dell’altro Stato contraente.
In base all’articolo 2, paragrafo 1 lett.b) del suddetto Accordo si definisce "lavoratore frontaliero" un soggetto residente di uno Stato contraente che:
Ai fini dell’individuazione dell’area di frontiera si indicano:
NOTA BENE: Gli stessi criteri si applicano anche ai fini dell’applicazione dell’Accordo Italia-Svizzera del 1974, riguardante i c.d. “vecchi frontalieri”.
Nonostante ciò, diversi comuni italiani di frontiera lamentano di essere stati esclusi dall'Accordo nonostante rientrino nei 20 chilometri dal confine con i cantoni svizzeri e, per tale motivo, prospettano l'opportunità di chiedere all'Agenzia delle entrate di fornire un elenco aggiornato.
Il MEF, nel corso dell’interrogazione parlamentare, ha anticipato che un aggiornamento è già in programma e molto probabilmente sarà attuato nel corso delle prossime settimane.
Con la pubblicazione della Legge n. 83/2023 è stato approvato il nuovo accordo sull’imposizione dei frontalieri tra Italia e Svizzera
Viene di fatto recepito l’Accordo sui frontalieri tra Italia e la Svizzera del 23 dicembre 2020, e questo nuovo patto va a modificare l’accordo (e la convenzione per evitare le doppie imposizioni) siglato nel 1974, che necessitava di rivisitazione.
Per quanto riguarda la tassazione, in base all’Accordo, l’imposizione dei lavoratori frontalieri deve essere effettuata seguendo il criterio della tassazione concorrente: sia nello Stato dove viene prestato il lavoro, sia nello Stato di residenza.
Lo Stato dove l’attività lavorativa viene esercitata preleva una ritenuta alla fonte, fino ad un massimo dell’80% di quanto dovuto in base alle disposizioni sulle imposte sui redditi delle persone fisiche, comprese le imposte locali. Lo Stato di residenza del lavoratore, a sua volta, tassa il reddito per interno, andando tuttavia ad eliminare la doppia imposizione giuridica, secondo quanto previsto dalle disposizioni convenzionali in vigore tra Svizzera ed Italia.
L’art. 9 dell’Accordo prevede l’applicazione di un regime transitorio legato ai redditi percepiti dai frontalieri.
NOTA BENE: La data di entrata in vigore dell’accordo, ovvero il 17 luglio, è fondamentale per individuare “vecchi” e “nuovi” frontalieri.
Coloro che hanno svolto un’attività di lavoro dipendente nell’area di frontiera nel periodo compreso tra il 31 dicembre 2018 ed il 17 luglio 2023, possono applicare il regime transitorio, in relazione al quale (in deroga alla nuova normativa) i redditi restano imponibili soltanto in Svizzera.
Il nuovo accordo, infatti, opera per i lavoratori che entrano nel regime dei frontalieri a partire dal 17 luglio 2023.
L’implementazione dell’Accordo prevede anche che vengano raggiunti accordi per la regolamentazione dello smart working per i lavoratori frontalieri.
A tal proposito, lo scorso 10 novembre il governo Italiano e quello svizzero hanno firmato una dichiarazione d’intenti per regolamentare in maniera coerente e durevole la questione del telelavoro per i lavoratori frontalieri.
Al riguardo si rinvia al post: “Sui frontalieri accordo con la Svizzera per smart working”.
È stato, poi, firmato un accordo amichevole, in data 28 novembre 2023, per regolarizzare il telelavoro sempre tra Italia e Svizzera. Si legga, in questo caso, il post: “Frontalieri in Svizzera in regime di telelavoro dal 2024”.
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