Nel corso del 6° Tax Forum di Milano, organizzato da Wolkers Kluwer-Ipsoa per l'11 ottobre, il viceministro all'Economia, Luigi Casero, ha elencato le principali novità che troveranno spazio nella prossima legge di bilancio, con particolare attenzione alla voluntary disclosure e alla riforma degli studi di settore, con l'accorpamento di alcuni di essi.
E' stata confermata la riapertura della collaborazione volontaria per i contribuenti. Dunque, certezza sulla voluntary disclosure bis, ma ancora tutto da definire per quanto riguarda il “come” avverrà questa nuova fase di emersione dei capitali detenuti illecitamente all'estero, soprattutto perchè ora l'attenzione è tutta puntata sul contante e sulle cassette di sicurezza, sanatoria di fatto fallita nella prima voluntary disclosure.
I tecnici del MEF, di Bankitalia e delAgenzia delle Entrate si aspettano un ritorno importante da questa nuova disclosure, con numeri che potrebbero raggiungere il gettito della prima chance.
Circa le modalità di esecuzione si stanno analizzando due ipotesi: una soluzione “light”, in cui sono gli intermediari (banche, fiduciarie, ecc.) che devono certificare la provenienza solo fiscale dei depositi, e una soluzione “strong”, in cui è la Guardia di Finanza che è chiamata a verificare il “non provento da illecito”, escludendo quindi le ipotesi di riciclaggio.
Circa l'annualità della riapertura dei termini, la nuova sanatoria sarà "allargata" e arriverà a coprire tutto il 2015, mentre il 2016 resterà ancora escluso essendo un’annualità tecnicamente ancora aperta, sia per l’eventuale Rw sia per le altre dichiarazioni.
In attesa della pubblicazione della circolare delle Entrate sul ravvedimento operoso, anticipata dalla Direttrice Orlandi proprio nel corso del Forum, i tecnici dell'Agenzia hanno riferito i dati positivi della cooperative compliance dopo l'invio delle lettere ai contribuenti: le lettere sulle dichiarazioni dei redditi 2015 hanno ricevuto un adeguamento del 35% rispetto alle lettere ricevute e ancora più soddisfacente è il numero degli adempimenti spontanei per le dichiarazioni Iva, con 47 mila posizioni messe in regola rispetto a 67 mila richieste del Fisco.
Riguardo al ravvedimento prevale l'intenzione del Fisco di consentire al contribuente di saldare i propri conti in maniera agevolata. A tal proposito è stata confermata la possibilità di un ravvedimento parziale, che consente al contribuente di versare quello che ha a disposizione in quel momento e in assenza di controllo, che congelerebbe la situazione, integrarlo successivamente.
Si tratta di un ravvedimento frazionato, cioè una “correzione” parziale rispetto all’importo dovuto, a condizione, però, che vengano corrisposti l'imposta e anche gli interessi e le sanzioni in relazione alla frazione del debito versato tardivamente.
Dunque, un ravvedimento secondo le disponibilità del contribuente, ma senza un piano di rateazioni che, l'Agenzia conferma, non è applicabile all'istituto del ravvedimento.
Al Form Tax di Milano, oltre al viceministro dell'Economia, al Comandante generale della Guardia di Finanza e alla Direttrice dell'Agenzia delle Entrate, ha partecipato anche Gerardo Longobardi, presidente del Consiglio Nazionale dei Dottori commercialisti. La richiesta del presidente dei commercialisti è stata chiara, formulando di nuovo l'invito al Governo di inserire nella legge di bilancio il pacchetto semplificazioni.
“A distanza di quasi due anni di lavoro, siamo purtroppo ancora qui ad attendere l'approvazione di quel decreto giunto ad un passo dal Consiglio dei Ministri, ma poi dissoltosi nel nulla. Un vero peccato”, ha concluso Longobardi, “perché si tratta di semplificazioni molto importanti per contribuenti e professionisti e per giunta a costo zero”.
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