Forfetario per il giovane professionista che lavora per il tutor

Pubblicato il 24 gennaio 2019

In sede di question time, il Mef offe precisazioni sulla possibilità per il giovane professionista, neo possessore di partita Iva, di usufruire del regime forfettario (legge 190/2014, modificata dalla legge 145/2018).

La novità inserita dalla legge di bilancio 2019 comporta che non può avvalersi del regime agevolativo il soggetto che svolga prevalentemente l’attività nei confronti di un datore di lavoro con il quale siano in corso rapporti lavorativi o che tali rapporti fossero sussistenti nei due anni precedenti.

La ratio della norma è quella di evitare che un soggetto avvii un’attività professionale con il solo scopo di beneficiare del regime forfetario, trasformando il lavoro dipendente in attività di lavoro autonomo. Quindi, si parla di lavoro subordinato.

 Ma non rientra nel divieto, specifica il question time 5-01179 presso la Commissione finanze della Camera, il neo professionista che apre la partita Iva a seguito di iscrizione ad un Ordine o Collegio professionale: questo può svolgere prestazioni nei confronti del professionista che gli ha fatto da tutor, beneficiando del regime forfetario.

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