Fisco, disapplicazione norma antielusiva in due ipotesi di fusione per incorporazione

Pubblicato il 08 dicembre 2018

Con due risposte pubblicate in data 5 dicembre 2018, l’Agenzia delle Entrate fornisce un parere simile in merito alla richiesta di disapplicazione della normativa di contrasto alla compensazione intersoggettiva delle perdite fiscali di cui all’articolo 172, comma 7, del Tuir.

Nei documenti n. 93 e 94 del 2018, l’Agenzia, a seguito dell’esame degli interpelli presentati da due soggetti per chiedere la disapplicazione della suddetta normativa, arriva ad una conclusione identica, fornendo parere positivo circa la disapplicazione delle norme antielusive nell’ambito di due fusioni per incorporazione, riferendosi, nel primo caso, alle perdite fiscali e alle eccedenze Ace e, nel secondo caso, agli interessi passivi indeducibili.

Analizzate le fattispecie portate alla sua attenzione, l’Agenzia delle Entrate, infatti, esprime un doppio parere positivo anche se, nel primo caso rappresentato, non è rispettato il limite patrimoniale e, nell’altro, non vengono superati i parametri del test di vitalità in capo alla incorporata.

Queste le conclusioni a cui giunge l’Agenzia, rispettivamente nella risposta n. 93 e 94 del 2018:

  1. nella fusione per incorporazione il limite patrimoniale per impedire all’incorporante il riporto delle perdite fiscali e delle eccedenze Ace maturate dall’incorporata non si applica quando quest’ultima dimostri nei periodi antecedenti la fusione una piena capacità operativa;

  2. nonostante il mancato superamento dei parametri del test di vitalità in capo alla incorporata e in considerazione del suo specifico “status” di holding pura, la società dimostra di non integrare la situazione che la norma antielusiva intende colpire, poiché gli interessi passivi indeducibili acquisiti con la fusione si accompagnano all’asset partecipativo in altra società con sede negli Usa, peraltro avente un valore di mercato di molto superiore a quello del beneficio fiscale.

La normativa di cui all’articolo 172, comma 7, del Tuir è quindi disapplicabile in entrambi i casi.

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