Il decreto del Ministero dell'Agricoltura recante “definizione dei criteri e delle modalità di riparto delle risorse disponibili sul Fondo per la tutela e il rilancio delle filiere apistica, brassicola, della canapa e della frutta a guscio” è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 117 del 21 maggio 2024.
Il decreto MASAF del 5 marzo 2024 regolamenta la distribuzione di 14,1 milioni di euro di risorse pubbliche nazionali, che sono destinate a supportare la filiera apistica e quella della frutta a guscio attraverso un regime di aiuti suddiviso in due principali direzioni di intervento:
In particolare, con il provvedimento sono definite:
Il Fondo per la tutela e il rilancio delle filiere apistica, brassicola, della canapa e della frutta a guscio, è stato istituito ai sensi dell'articolo 1, comma 138 della Legge 17 dicembre 2020, n. 178 e rifinanziato per gli anni 2022, 2023 e 2024 con l'articolo 1, comma 859 della Legge di bilancio 30 dicembre 2021, n. 234.
Il Fondo di oltre 14 milioni di euro è allocato per rafforzare le attività di investimento delle imprese agricole, con particolare attenzione ai nuovi impianti e all'ammodernamento di quelli esistenti, nei settori del mandorlo, noce, pistacchio, nocciolo, carrubo e castagno da frutto. Questi investimenti sono finalizzati all'aumento della competitività e della sostenibilità ambientale, comprendendo la realizzazione di nuovi impianti, la ristrutturazione di quelli esistenti, l'aggiornamento degli impianti di irrigazione e l'introduzione di innovazioni nella gestione della difesa fitosanitaria.
Parallelamente, circa la metà delle risorse è destinata a una campagna informativa e di promozione, mirata a stimolare la domanda e il consumo di frutta a guscio tra i consumatori.
I beneficiari ammissibili al sostegno per gli investimenti sono le microimprese e le piccole e medie imprese (PMI), come definite dall'articolo 1, comma 1, lettera a), punto i) del regolamento (UE) 2022/2472 della Commissione del 14 dicembre 2022.
Le imprese escluse dalla concessione dei benefici sono, invece, quelle classificate come "imprese in difficoltà", secondo i criteri stabiliti nella sezione 2.2 degli orientamenti della Commissione sugli aiuti di Stato per il salvataggio e la ristrutturazione di imprese non finanziarie in difficoltà (2014/C 249/01), così come qualsiasi impresa che ne sia successiva.
Inoltre, sono escluse dai pagamenti dei benefici di questo decreto le imprese che sono destinatarie di un ordine di recupero pendente, a seguito di una decisione della Commissione che ha dichiarato un aiuto precedente come illegale e incompatibile con il mercato interno, e che non hanno ancora rimborsato o depositato l'importo totale dell'aiuto illegittimo e incompatibile, inclusi gli interessi, in un conto bloccato.
Il contributo, concesso sotto forma di contributo a fondo perduto, è calcolato in base alle spese ammissibili specificate dal decreto stesso. Questi contributi sono disponibili fino all'esaurimento delle risorse assegnate per ciascun bando specifico gestito dall'ente incaricato.
Nel caso le risorse siano insufficienti, il bando potrà includere criteri selettivi concordati con il Ministero per una distribuzione equa, seguendo linee guida che prevedono una riduzione proporzionale del contributo per ciascuna impresa, che non scenderà sotto il 50% delle spese ammissibili, o il 60% nel caso di aziende gestite da giovani agricoltori.
NOTA BENE: Vi è una selezione prioritaria per le aziende più piccole e ulteriori criteri specifici per ogni categoria di intervento, come la superficie totale coltivata e la superficie ammissibile.
È importante notare che i contributi non sono cumulabili con altri aiuti di stato o regolamenti UE per gli stessi costi ammissibili, e l'IVA non è ammissibile come spesa a meno che non sia irrecuperabile.
L’articolo 6 del Decreto del 5 marzo 2024 sancisce che il sostegno finanziario assegnato alle imprese beneficiarie è calcolato in base a una percentuale del costo dell'investimento ammissibile.
Il contributo è erogato in conto capitale, calcolato in percentuale sui costi ammissibili totali (costi standard e/o costi reali).
NOTA BENE: In particolare, l'entità del sostegno corrisponde al 65% del costo dell'investimento, che può essere incrementata all'80% per gli investimenti realizzati da aziende gestite da giovani agricoltori. Il contributo è concesso fino a un limite massimo di 100.000 euro per soggetto beneficiario.
Le spese ammissibili per ricevere il sostegno devono rispettare criteri specifici, come l'applicazione di costi standard definiti o la rendicontazione di spese non incluse nelle voci standard, limitati a 5 ettari per nuovi impianti e/o reimpianti per azienda, estendibili a 6 ettari per impianti che includono almeno due specie di frutta a guscio.
Inoltre, le spese per beni e servizi legati all’introduzione di impianti irrigui sulle superfici sede dei nuovi impianti e/o reimpianti, nonché all’introduzione di innovazioni nella gestione della difesa fitoiatrica, sono ammesse entro i seguenti massimali:
Il decreto MASAF, come anticipato, delibera anche l'assegnazione di 7 milioni di euro per attività di informazione e promozione, al fine di incrementare la domanda di prodotti appartenenti alla filiera della frutta a guscio tra i consumatori finali.
Questo contributo sarà utilizzato per formalizzare specifici accordi o convenzioni con enti pubblici sotto la supervisione del Ministero, con l'obiettivo di realizzare programmi di intervento che perseguono queste finalità.
La gestione e l'esecuzione di queste disposizioni sono affidate alla Direzione generale del Dipartimento della sovranità alimentare e dell'ippica, la quale opererà utilizzando le risorse menzionate.
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