Non ha superato l’esame di ammissibilità del Senato la proposta di “doppio binario”, presentata dal Governo, per ciò che riguarda le modalità di certificazione delle cessioni di benzina e gasolio per autotrazione nei confronti di soggetti passivi IVA.
In deroga alla disposizione della Legge di bilancio 2018, che prevede l’anticipo, al 1° luglio prossimo, dell’obbligo di fatturazione elettronica per l’acquisto di carburanti, sono stati presentati alcuni emendamenti di recepimento delle richieste delle associazioni di categoria, che per “semplificare” il debutto della fatturazione elettronica dal prossimo 1° luglio avevano richiesto che gli impianti stradali e autostradali di distribuzione potessero continuare a documentare tali operazioni, fino al 31 dicembre 2018, mediante la compilazione della scheda carburante in alternativa all’emissione della fattura elettronica.
L’idea era quella di inserire gli emendamenti all’interno del primo veicolo legislativo, quello al momento più veloce, qual è il Dl Alitalia all’esame della Commissione speciale del Senato.
La Commissione ha, però, ritenuto inammissibili gli emendamenti al disegno di legge di conversione del “decreto Alitalia”, che prevedevano semplificazioni nel settore delle cessioni di carburanti, escludendo quindi, al momento, il rinvio dell’obbligo di fattura elettronica e la contestuale proroga della scheda carburante.
Con altro emendamento, invece, si chiedeva la neutralizzazione del credito d’imposta di cui gli impianti di distribuzione possono godere per i pagamenti in moneta elettronica. In altri termini, si richiedeva di dichiarare la “non tassabilità” del credito d’imposta previsto in favore degli stessi distributori di carburante, ricordando che è stata proprio la Legge n. 205/2017 a prevedere che i distributori che accetteranno pagamenti con mezzi tracciabili avranno diritto ad un credito d’imposta utilizzabile soltanto dall’anno d’imposta successivo a quello di maturazione.
Ma anche in questo caso c’è stato un nulla di fatto: il correttivo non è passato ed ora si resta in attesa che il nuovo Governo, tra le altre priorità, inserisca anche il debutto dell’e-fattura senza complicazioni.
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