Estrazione di beni da deposito Iva, fattura elettronica volontaria

Pubblicato il 11 aprile 2019

Una società pone domanda alle Entrate per conoscere se deve emettere autofatture in formato elettronico, attraverso il Sistema di interscambio (SdI), all’atto di estrazione dei beni dal deposito Iva, a seguito dell’introduzione dell’obbligo di fatturazione elettronica a partire dal 2019.

L’istante è una società inglese, con rappresentante fiscale in Italia, che opera in Italia nell’ambito di un deposito Iva contenente dei beni destinati alla vendita in Italia.

L’Agenzia fa presente – fornendo la risposta n. 104/2019 - che il sistema di fatturazione elettronica introdotto è previsto “per le cessioni di beni e le prestazioni di servizi effettuate tra soggetti residenti o stabiliti nel territorio dello Stato”. Pertanto, la normativa non prevede la fatturazione elettronica per le operazioni relative a cessioni di beni e prestazioni di servizi che sono effettuate o ricevute da soggetti non residenti o non stabiliti in Italia.

Ciò significa che il rappresentante fiscale in Italia di una società estera non è obbligato a emettere la fattura elettronica.

Ma tale soggetto, se effettua operazioni che devono essere documentate con fattura, potrà, in via volontaria, emettere fattura elettronica attraverso lo SdI.

Questo discorso vale anche nel caso di estrazione dei beni dai depositi IVA, la cui legislazione prevede che il soggetto che procede all’estrazione emetta autofattura.

Di conseguenza, il rappresentante fiscale in parola potrà emettere autofattura in modalità analogica o elettronica fuori dallo SdI.

Circa l’obbligo della comunicazione mensile dei dati delle operazioni transfrontaliere, la risposta dell’agenzia delle Entrate n. 104 del 9 aprile 2019 specifica che l’adempimento riguarda i soggetti residenti o stabiliti nel territorio dello Stato e non anche i soggetti non residenti o privi di stabile organizzazione.

Ne saranno, invece, tenute le controparti italiane (soggetti residenti o stabiliti in Italia); queste ne saranno esentate solo se l’operazione sia stata documentata, su base volontaria, per mezzo di una fattura elettronica veicolata tramite SdI.

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