E’ allo studio del ministero della Giustizia una proposta di intervento legislativo volta a estendere la formula utilizzata per lo svolgimento dell’esame avvocati della sessione 2020, anche alla prossima sessione di esame di abilitazione per la professione forense 2021.
Lo si apprende da una nota pubblicata, il 18 settembre, sul sito del ministero della Giustizia, dove viene precisato che la Guardasigilli, Marta Cartabia, insieme ai tecnici del dicastero, stanno lavorando per proporre di confermare il sistema adottato nell’ambito della situazione emergenziale Covid e che, si rammenta, prevede che le prove scritte per l’esame avvocati vengano sostituite da un doppio orale.
Secondo quanto si apprende dalla nota, la proposta è stata pensata in considerazione del perdurare dello stato di emergenza sanitaria da Coronavirus e della correlata opportunità di evitare che, a dicembre, si svolgano le tradizionali prove scritte, con il contestuale assembramento di migliaia di candidati per più giorni e per molte ore.
Viene in proposito ricordato come la soluzione adottata con il Decreto-legge n. 31/2021 abbia permesso di recuperare il ritardo dovuto al rinvio delle prove scritte, inizialmente previste a dicembre 2020.
Difatti, il 90 % dei candidati ha già sostenuto la prima prova orale, sostitutiva delle prove scritte - avente ad oggetto, si rammenta, l’esame e la discussione di una questione pratico applicativa, nella forma della soluzione di un caso, in una materia a scelta tra diritto civile, diritto penale e diritto amministrativo - mentre sarebbe imminente l’inizio delle seconde prove orali che secondo la nota si dovrebbero concludere entro la fine dell’anno.
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