Mentre la proposta di legge sull’equo compenso degli avvocati, nel testo proposto dal Governo, ha visto concludere il relativo esame preliminare presso la Commissione Giustizia della Camera, nonché fissare, al 28 settembre 2017, il termine per presentare le proposte emendative, presso la Commissione Lavoro del Senato è iniziato l’esame del testo presentato dall’On. Sacconi sull’equo compenso per le altre professioni regolamentate.
In merito, nella giornata del 19 settembre, si sono tenute le audizioni informali di Confprofessioni, Acta e Colap.
Per Confprofessioni (Confederazione italiana libere professioni) è intervenuto il presidente, Gaetano Stella, il quale, dopo aver manifestato di ritenere preferibile che le proposte di legge dedicate all’equo compenso vengano semplificate ed unificate, ha indicato quella che secondo la Confederazione da lui rappresentata costituisce la principale problematica, ossia, la questione dei servizi professionali in favore della pubblica amministrazione.
I temi su cui porre l’attenzione sarebbero, in particolare, il crescente ridimensionamento dei compensi professionali riconosciuti dalla Pa e le offerte a ribasso che caratterizzano le procedure d'appalto.
Come soluzione, Stella propone l’individuazione di parametri vincolanti al di sotto dei quali non sia possibile affidare incarichi, a pena dell'illegittimità del contratto, nonchè un'apposita integrazione del Codice degli appalti per impedire che i compensi professionali vengano svuotati.
Secondo i rappresentanti di Acta, Associazione italiana dei professionisti indipendenti, e Colap, ossia il Coordinamento delle libere professioni, sarebbe prioritariamente auspicabile che il disegno di legge presentato venga esteso anche in favore delle professioni non ordinistiche, attualmente escluse dalle proposte sul giusto compenso.
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