Dopo gli allarmi lanciati dalle associazioni dei datori di lavoro domestico rispetto ai costi sostenuti dalle famiglie per la regolarizzazione del personale dipendente assunto in ambito familiare, più generalmente, colf, badanti o baby sitter, con l’emendamento n. 39.0.20 proposto dagli onorevoli Guidolin, Mazzella, Pirro e Bevilacqua, la legge di conversione del decreto-lavoro potrebbe contenere un nuovo sgravio contributivo.
Viene, infatti, proposto l’inserimento dell’art. 39-bis, rubricato Decontribuzione lavoro domestico, che consentirebbe, per gli anni 2023, 2024, 2025, di accedere ad un nuovo esonero contributivo del 100%, nel limite massimo di 3.000 euro su base annua, per un periodo di 36 mesi, richiedibile dai datori di lavoro che assumono o trasformano a tempo indeterminato i contratti di lavoro domestico.
L'emendamento, ora al vaglio della Commissione Lavoro del Senato, è nella rosa delle proposte segnalate dai Gruppi Parlamentari
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