Alcuni emendamenti al Dl Crescita presentati in sede di commissioni riunite Bilancio-Finanze alla Camera toccano da vicino i professionisti. Fa nuovamente il suo ingresso, infatti, il riconoscimento delle specializzazioni per i commercialisti. Prevista la possibilità di autenticare firme e depositare atti di cessione d’affitto di azienda da parte di legali e commercialisti.
Dunque, viene ripresa la proposta – da tempo voluta dalla categoria ed inserita nel Manifesto del 9 maggio - di riconoscimento delle specializzazioni per gli iscritti alla sezione A dell’Albo.
La specializzazione potrà essere conseguita:
Un apposito regolamento del ministero della Giustizia dovrà definire i requisiti del richiedente, il numero e la denominazione delle aree di specializzazione, il limite di specializzazioni conseguibili da ciascun iscritto e gli obblighi formativi per il mantenimento del titolo.
Ma se il Presidente Miani si augura che l’emendamento sia approvato, c’è una parte della categoria che si professa contraria: l’ANC.
Secondo l’Associazione Nazionale dei Commercialisti, il riconoscimento delle specializzazioni non può arrivare tramite un emendamento inserito in un decreto-legge dedicato a materie che esulano dagli ordinamenti professionali. Nel comunicato stampa del 16 maggio 2019 si legge: “Se si sente bisogno di un aggiornamento della nostra Legge istitutiva, come sicuramente è, il tutto va ricondotto in una proposta complessiva”.
Ancora: “Non abbiamo bisogno di sancire come specializzazione quello che già ci è riconosciuto e che sappiamo fare, oggetto della nostra professione. Abbiamo bisogno di semplificazioni vere, non delle pillole che sembra vengano approvate in questi giorni”.
Altra proposta a modifica del Dl crescita reintroduce la possibilità (già presentata tramite un emendamento alla proposta di legge di semplificazione fiscale), in sede di scrittura privata di affitto d’azienda, per avvocati e commercialisti di autenticare la sottoscrizione e provvedere al deposito dell’atto.
Si ricorda che, all’atto della prima presentazione, la misura ha incontrato la forte opposizione dei notai – oggi gli unici depositari di tale ruolo – a cui è seguito il parere contrario dell’ufficio legislativo del ministero della Giustizia e dall’Antimafia.
Ora si attende l’esito sulla riproposizione della misura.
Tra gli emendamenti presentati a modifica del Dl Crescita suscita interesse quello relativo all’aumento dei parametri fissati dalla riforma della crisi d’impresa (Dlgs 14/2019), circa l’obbligo di controllo interno delle Srl.
Il provvedimento di riforma obbliga al controllo interno tutte le società che per due esercizi consecutivi hanno superato almeno 1 dei seguenti 3 parametri:
La modifica che si intende apportare prevede l’attivazione dell’obbligo con il superamento di 6 milioni di totale dello stato patrimoniale, di 12 milioni di volume di ricavi e di 50 dipendenti. Però, occorre aver superato almeno due dei tre parametri.
Altro emendamento da approvare riguarda l’introduzione dell'obbligo di stipulare l’assicurazione per la responsabilità civile in capo ai membri dei consigli di amministrazioni delle società di capitali, ad esclusione delle società cooperative.
Viene poi prevista l’istituzione dell’albo per il consulente abilitato all'offerta fuori sede, che può agire come agente, dipendente o mandatario.
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