Diritto annuale Camere commercio: importi 2024 al 31 luglio

Pubblicato il 31 luglio 2024

Il diritto camerale per l’anno 2024 non scade il 30 giugno bensì il 31 luglio 2024. E’ l’effetto del decreto legislativo 12 febbraio 2024, n. 13, che ha modificato le date per i versamenti relativi alle dichiarazioni dei redditi.

Lo ricorda la nota del 13 giugno 2024 del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit).

Diritto Camere di commercio: scadenza il 31 luglio 2024

Con l'articolo 37 del decreto legislativo 12 febbraio 2024, n. 13, i versamenti relativi alle dichiarazioni dei redditi, all’imposta regionale sulle attività produttive e all'imposta sul valore aggiunto anziché il 30 giugno 2024 vanno effettuati il 31 luglio 2024, senza maggiorazione, per i soggetti che esercitano attività economiche per le quali sono stati approvati gli indici sintetici di affidabilità fiscale (ISA) e che dichiarano ricavi o compensi di ammontare non superiore al limite stabilito, per ciascun indice.

Il differimento si applica anche:

La disciplina sul diritto annuale (articolo 8, comma 2, del DM 11 maggio 2001 n. 359) prevede che lo stesso sia versato, in un'unica soluzione, “con le modalità previste dal capo III del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241, entro il temine previsto per il pagamento del primo acconto di tali imposte”.

Pertanto, per l’anno 2024, il termine previsto per il pagamento del primo acconto delle imposte sui redditi slitta al 31 luglio 2024, senza alcuna maggiorazione,  e, di conseguenza, la proroga vale anche per il versamento del diritto camerale annuale, relativo alla annualità 2024.

NOTA BENE: I soggetti che non rientrano nelle casistiche citate erano tenuti a pagare la tassa entro il 1° luglio 2024 oppure, con la maggiorazione, entro il 31 luglio 2024.

Versamento diritto camerale, novità decreto correttivo

La disciplina è stata, poi, ulteriormente modificata da un decreto legislativo correttivo approvato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri il 20 giugno 2024. Questo decreto prevede esplicitamente la possibilità, per i soggetti che rispettano le condizioni elencate, di differire ulteriormente il versamento al 30 agosto 2024, applicando una maggiorazione dello 0,4%.

Pertanto, considerando che la scadenza per il versamento del diritto camerale annuale segue quella prevista per le imposte sui redditi, i soggetti che svolgono attività per le quali sono stati approvati gli ISA e che dichiarano ricavi o compensi non superiori a 5.164.569 euro, potranno adempiere a questo obbligo:

Ministero delle Imprese: misure del diritto annuale per l’anno 2024

Sono tenuti al versamento le imprese, società ed altri soggetti.

Anche per il 2024 gli importi sono ridotti del 50% rispetto alla misura ordinaria, come specificato dalla nota Mimit n. 383421 del 20 dicembre 2023.

Vediamo i principali importi dovuti

Importi fissi

Alcuni soggetti versano l’importo in misura fissa ovvero:

Imprese individuali iscritte o annotate nella sezione speciale (piccoli imprenditori, artigiani, coltivatori diretti e imprenditori agricoli)

Sede: 44 euro

Unità locale: 8.80 euro

Imprese individuali iscritte nella sezione ordinaria

Sede: 100 euro

Unità locale: 20 euro

Pagamento in via transitoria in misura fissa

Vi sono soggetti che pagano in via transitoria in misura fissa:

Società semplici non agricole

Sede: 100

Unità locale: 20 euro

Società semplici agricole

Sede: 50 euro

Unità locale: 10 euro

Società tra avvocati previste dal d.lgs. n. 96/2001

Sede: 100

Unità locale: 20 euro

Soggetti iscritti al Rea

15 euro

Imprese con sede principale all'estero

per ciascuna unità locale/sede secondaria 55 euro.

La nota 383421/2023 riporta, inoltre, le aliquote da applicare da parte delle imprese tenute al versamento del diritto annuale commisurato al fatturato considerando che per scaglioni di fatturato da 0 a 100.000 euro l’importo è di 200 euro in misura fissa (tale cifra è soggetta, a conclusione del calcolo, alla riduzione complessiva del 50%, con la conseguenza che per le imprese con fatturato fino a 100.000 euro, l’importo del diritto annuale da versare è pari ad euro 100) e che oltre 50.000.000 euro l’aliquota è dello 0,001% (fino ad un massimo di euro 40.000, anch’esso soggetto alla riduzione del 50%).

Incremento del diritto annuale

Il decreto 23 febbraio 2023 del ministero delle Imprese e del Made in Italy ha autorizzato, per il triennio 2023-2025, l’incremento della misura del diritto annuale fino ad un massimo del 20% per il finanziamento dei progetti indicati nelle deliberazioni dei Consigli camerali.

A tal fine vige l’obbligo di inviare, tramite Unioncamere, entro il 30 giugno 2024 un rapporto dettagliato sui risultati realizzati sui singoli progetti approvati.

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