Delega fiscale, norme più semplici per la riscossione

Pubblicato il 07 settembre 2015

Nel Consiglio dei ministri n. 79 del 4 settembre 2015 hanno ottenuto il via libera anche cinque decreti attuativi della delega per il riordino del sistema fiscale (Legge n. 23/2014), che ora sono pronti a tornare in Parlamento per l'ultimo giro di pareri, prima di essere approvati definitivamente entro il 25 settembre.

Si tratta dei decreti contenenti norme più semplici per la riscossione; la revisione delle spese fiscali e la rilevazione dell’evasione fiscale; la revisione dell'organizzazione delle agenzie fiscali; la riforma del sistema sanzionatorio e la revisione del contenzioso tributario

Semplificazione e razionalizzazione delle norme in materia di riscossione

L'obiettivo del provvedimento è quello di creare un sistema di riscossione che favorisca l’adempimento spontaneo da parte dei contribuenti, anche attraverso forme di rateizzazione più ampie e vantaggiose. A sua volta, anche l’Erario potrà beneficiare di una maggiore certezza nei tempi di riscossione e di modalità semplificate.

Accogliendo le indicazioni contenute nei pareri parlamentari, il provvedimento introduce un'importante novità:

- elimina la norma che prevedeva, in caso di rateizzazione delle somme iscritte a ruolo, il pagamento degli interessi sugli interessi (anatocismo) e gli interessi sulle sanzioni.

Per agevolare ancora di più i contribuenti è stata ricondotta nella fattispecie di “lieve inadempimento” - per la quale non è prevista la decadenza della rateizzazione - il ritardo di pagamento fino a 7 giorni (dai precedenti 5) e il caso di un minor versamento fino al 3% del dovuto con un limite massimo di 10.000 euro.

Inoltre, nel caso in cui il contribuente sia favorevole alla definizione concordata dell’accertamento, il pagamento può essere effettuato in quattro anni, invece che in tre, con un minimo di otto rate e un massimo di sedici.

Per le somme iscritte a ruolo l’agente della riscossione può concedere dilazioni nel pagamento fino ad un massimo di 72 rate mensili, dietro semplice richiesta del contribuente che dichiari di versare in una situazione temporanea di difficoltà. Per somme superiori a 50.000 euro la dilazione può essere concessa solo se il contribuente fornisce adeguata documentazione.

Ma, altre due vere novità per chi si affretta a pagare riguardano l’aggio per i concessionari della riscossione e le modalità di notifica delle cartelle esattoriali.

Riguardo al primo punto, con il decreto attuativo, cambia la nomenclatura delle spese dovute all’agente della riscossione in caso di cartella di pagamento. Tali somme, finora, conosciute come aggio della riscossione, vengono ora classificate come oneri di riscossione e di esecuzione.

Questi oneri vengono commisurati agli effettivi costi del servizio e ne è stato rivisto al ribasso anche il loro ammontare:

- in caso di pagamento entro 60 giorni dalla notifica della cartella, la quota a carico del contribuente è pari al 3% sulle maggiori imposte iscritte a ruolo, nonché sulle sanzioni e sugli interessi da ritardata iscrizione a ruolo (dall’attuale 4,08%);

- in caso di pagamento oltre i 60 giorni dalla notifica della cartella di pagamento, la quota di oneri di riscossione a carico del contribuente è pari al 6% da calcolare sempre non solo sulle maggiori imposte iscritte a ruolo ma anche sulle sanzioni, sugli interessi da ritardata iscrizione e sugli interessi di mora (invece che l’attuale 8%).

Per evitare disavanzi nel bilancio dell'agente della riscossione, Equitalia, è previsto un periodo transitorio, fino alla fine di quest'anno, durante il quale sulle cartelle emesse l'aggio dovrebbe continuare ad essere pari all’8%.

Relativamente alla notifica delle cartelle di pagamento viene prevista la modalità tramite PEC non solo per imprese e professionisti, già obbligati per legge a dotarsi di una casella di Posta elettronica certificata, ma anche per gli altri contribuenti, attualmente non obbligati, che ne facciano esplicita richiesta, per ricevere su tale indirizzo le eventuali cartelle di pagamento e così risparmiare i costi di notifica.

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