Il Ddl di riforma fiscale sta percorrendo la sua strada parlamentare in commissione Finanze alla Camera: da una parte i componenti della maggioranza che cercano di limitare il numero di emendamenti per rendere meno tortuoso il cammino del Ddl e dall’altra le forze di opposizione che hanno scelto di non procedere a segnalazioni, in quanto non c’è necessità di agire in tempi brevi come può accadere, per esempio, nel caso di conversione in legge dei decreti-legge.
Vediamo quali sono le principali proposte a firma della maggioranza e delle opposizioni.
Il più rilevante correttivo al Ddl di riforma fiscale presentato è quello della maggioranza che prevede l’estensione della mini flat tax per gli autonomi anche alle associazioni professionali e società di professionisti formate da under 35.
Nello specifico, il regime forfetario andrebbe esteso ad associazioni professionali, a società tra professionisti, a società di persone e a imprese familiari, in cui vi siano al massimo tre professionisti di età non superiore a 35 anni, esercenti professioni regolamentate e soggetti a controllo ministeriale. Il limite di importo dei ricavi rimane sempre fissato in 85.000 euro annui a componente.
Tra le novità anche l’allargamento della cedolare secca ad immobili non abitativi se il conduttore è un esercente, una attività d’impresa, o di arti e professioni.
Inoltre si chiede:
Dalle opposizioni le proposte riguardano il contrasto all'evasione fiscale da eseguire con la diffusione dei pagamenti elettronici e l'introduzione del cashback fiscale.
In sostanza, viene richiesto che le spese detraibili dei contribuenti siano accreditate direttamente. Non solo. L’idea è di obbligare lo Stato ad erogare ai contribuenti tutti i benefici spettanti, senza che questi debbano inoltrare istanza.
Ancora, sono avanzate proposte per aumentare a 12mila euro la no tax area per i dipendenti e rendere esenti da imposte le pensioni fino a 1.000 euro mensili.
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