Il Consiglio dei ministri, riunitosi il 15 aprile, ha approvato il Documento di economia e finanza (DEF) 2021 e la Relazione al Parlamento da presentare alle Camere ai fini dell’autorizzazione dell’aggiornamento del piano di rientro verso l’Obiettivo di medio termine (OMT).
La richiesta di indebitamento, da inviare al Parlamento, prevede uno scostamento di bilancio da 40 miliardi di euro.
Le risorse aggiuntive a valere sull’anno 2021 saranno utilizzate per un nuovo provvedimento di sostegno all’economia e alle imprese, rivolto principalmente:
ai lavoratori autonomi e alle imprese più colpite dalle restrizioni adottate per contenere il contagio da Covid-19;
al rafforzamento della resilienza delle aziende più in difficoltà;
a misure per garantire la disponibilità di credito e per sostenere la patrimonializzazione delle imprese.
Le risorse a valere sul periodo 2022-2033 saranno, invece, utilizzate per definire un ulteriore insieme di interventi dedicati essenzialmente agli investimenti complementari al PNRR.
Il nuovo DEF per l’anno 2021 conferma l’intenzione del Governo di garantire la liquidità per le imprese in difficoltà, attraverso la proroga delle misure messe in campo dai precedenti provvedimento di legge e in scadenza a fine giugno.
Con il DEF vengono preannunicate le azioni che, molto probabilmente, verranno messe in pratica dal prossimo decreto legge Sostegni, che dovrà disciplinare le ulteriori misure di aiuto alle imprese.
Due sono i fronti su cui si intende agire:
allungare la scadenza del regime di garanzia dello Stato sui prestiti dal 30 giugno a fine anno, per sostenere l’erogazione del credito alle Pmi;
estendere nel tempo anche la moratoria sui crediti alle Pmi.
L’estensione della moratoria per le Pmi, oltre ad essere indispensabile, dovrebbe essere automatica, come indicato dal vicepresidente di Confindustria per il credito, la finanza e il fisco, Emanuele Orsini, che ha accolto con favore l’intenzione del Governo.
Orsini ha evidenziato, poi, come oltre ad essere “necessario un ripensamento complessivo delle regole per assicurare continuità alle moratorie per tutto il tempo che sarà necessario” sarebbe fondamentale, anche, “consentire a tutte le imprese di allungare i tempi di restituzione dei finanziamenti garantiti dagli attuali 6 anni fino a 15 anni. L’impatto di questo intervento sugli investimenti sarebbe estremamente positivo, con un effetto sul Pil 2021 pari ad almeno lo 0,3%. Per questo serve trovare una soluzione in Europa”.
Il Mef ha accolto la richiesta e sta già lavorando all’allungamento della durata dei prestiti oltre i 6 anni su cui è stato avviato il confronto con la Commissione Ue, dato che il prolungamento della durata dei finanziamenti oltre i 6 anni non è contemplato dal Temporary Framework.
Per facilitare il suddetto allungamento, il Governo italiano ha pensato ad un compromesso: estendere la durata in cambio di una riduzione della garanzia - per i prestiti oltre i 30 mila euro - dal 90 all’80%.
Dal Documento di Economia e Finanza arriva anche una prima indicazione su come intervenire a sostegno dei costi fissi sostenuti dalle imprese.
Tra le idee allo studio, vi sono quelle che puntano ad aiutare le imprese in crisi con:
sgravi di imposta, per esempio il canone Tv pagato dagli esercizi commerciali o dagli alberghi chiusi;
la copertura della quota fissa delle bollette, per esempio le bollette elettriche o del gas per i ristoranti e le strutture ricettive;
rinvii di esenzioni di imposta, per esempio la sospensione dell’Imu per gli alberghi, della Tosap e dall Cosap per le attività commerciali;
lo stop all’imposta di soggiorno;
un alleggerimento sulla Tari;
tax credit per una parte dei canoni di locazione.
In quest’ultimo caso si tratta del tax credit del 60% sugli affitti degli esercizi commerciali e per gli affitti d’azienda, che è scaduto il 31 marzo scorso e che, come per la passata edizione potrà anche essere ceduto al proprietario trasformandosi così in uno sconto sull’affitto.
Dei 40 miliardi di deficit aggiuntivo che il Governo ha chiesto al Parlamento, almeno 20 miliardi andranno alle nuove misure di sostegno delle partite Iva in difficoltà.
Con il nuovo Dl Sostegni, atteso per fine mese, arriverà una nuova tornata di contributi a fondo perduto che molto probabilmente saranno erogati in automatico con le stesse modalità con cui le Entrate, dall’8 aprile scorso, sta liquidando gli 11,2 miliardi stanziati dal primo provvedimento. Con la stessa piattaforma tecnologica, il Fisco potrà emettere nuovi bonifici ai soggetti in crisi senza che questi presentino una nuova istanza.
Infine, il DEF 2021 annuncia anche un nuovo aumento del limite alle compensazioni di crediti che nel 2020 e fino al 31 dicembre scorso era stato elevato da 700mila euro a 1 milione di euro.
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