Decreto dignità a sostegno delle partite Iva, Flat tax vicina

Pubblicato il 02 luglio 2018

Nel decreto dignità, allo studio del Governo, anche un pacchetto di misure per favorire le partite Iva. Si tratta di un anticipo di quella flat tax (modello fiscale basato su un'imposta unica sui redditi, con aliquota piatta), largamente caldeggiata dal nuovo vicepremier Salvini che, partecipando al Festival del lavoro organizzato dal Consiglio nazionale dell'ordine dei consulenti del lavoro, ne ha rilanciato la prospettiva di un rapido avvio con i primi risultati già dal 2019.

Proprio al mondo dei professionisti sono, infatti, rivolte le tante attenzioni del Governo, che nel decreto in lavorazione punta a delle vere e proprie semplificazioni: infatti, per quanto riguarda lo spesometro, l’invio dei dati dovrebbe essere a cadenza annuale già con riferimento al 2018 mentre, per quanto riguarda la fatturazione elettronica tra privati, dal 2019 né i contribuenti minimi né i forfettari saranno obbligati ad inviare le loro fatture in formato digitale anche se poi dovranno accedere online a quelle di cui saranno destinatari. Ancora da stimare l’abolizione dello split payment per i professionisti.

Sul redditometro, invece, si fanno i dovuti aggiustamenti: non ci sarà un vero e proprio addio allo strumento finora poco utilizzato, ma piuttosto una sua più ampia revisione, condivisa con associazioni di categoria e Istat.

Gli aggiustamenti sullo strumento del redditometro sono pensati proprio al fine di meglio calibrare la determinazione sintetica dei redditi verso la cosiddetta economia “non osservata”. Al riguardo, quindi, viene abolita l’efficacia dell’attuale decreto ministeriale del 2015, che fissa i valori del redditometro, e disposta la messa a punto di un nuovo Dm del MEF che si applicherà agli accertamenti per l’anno d’imposta 2016, la cui prescrizione scade nel 2022.

Le imprese protestano contro il decreto dignità

In attesa di conoscere il testo definito del decreto dignità, il mondo delle imprese fa sentire la sua voce. In occasione dell’assemblea degli industriali di Mantova, i rappresentati della categoria si sono espressi su alcuni temi presenti nella bozza in circolazione, archiviando il decreto come “un incredibile ritorno al passato”.

Sia il vicepresidente di Confindustria che i rappresentati delle sigle sindacali, infatti, si sono espressi sul nuovo pacchetto lavoro di riforma del Jobs act, alternando le loro posizioni tra chi lo considera ancora perfettibile e chi, al contrario, non ne salverebbe nulla.

Su una questione i rappresentanti delle imprese e dei lavoratori concordano: la necessità sempre maggiore di un dialogo e di un coinvolgimento delle parti sociali ai tavoli di governo, pur nel rispetto dei perimetri di competenza.

Festival del lavoro al MiCo tra decreto dignità e conti pubblici

Il Centro Congressi più grande d’Europa, il MiCo - Milano Congressi – ha ospitato con successo la nona edizione del Festival del Lavoro, che si è concluso sabato 30 giugno 2018.

Tra i temi affrontati, oltre al tanto atteso decreto dignità, anche quello dei migranti, i conti pubblici e la sicurezza sul lavoro.

Sul debito pubblico e la preoccupazione che questo possa continuare a crescere si è espresso anche Carlo Cottarelli, economista e direttore dell'Osservatorio sui conti pubblici italiani dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, che dopo averne motivato le cause della forte crescita negli ultimi anni ha auspicato un suo deciso ridimensionamento spiegando come un continuo aumento del debito potrebbe aumentare i rischi per l'economia italiana di una crisi “da spread”: ossia il venire meno degli investitori, che non si fidano più di investire in titoli pubblici italiani perché il deficit è troppo alto, con la conseguenza di un blocco dell'economia.

Una soluzione prospettata dallo stesso Cottarelli è che per evitare che anche in Italia ci sia una crisi come quella greca, il Governo dovrebbe fare le riforme che davvero servono a far crescere l'economia italiana, alcune di queste riforme peraltro sono già presenti nel contratto di Governo, come la lotta alla corruzione e rendere la giustizia civile più veloce.

Il Festival del lavoro si è chiuso con la piena soddisfazione della presidente dei consulenti del lavoro, Marina Calderone, che ha sottolineato come "il lavoro svolto in questi tre giorni abbia messo in primo piano le proposte del mondo professionale e anche le criticità del Paese".

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