Nel Decreto legge “Cura Italia” anche un piano a sostegno del settore spettacolo ed export, fortemente penalizzati dalla crisi causata dall’emergenza Coronavirus.
Il Dpcm 8 marzo 2020, che ha disposto il primo lockdown da Coronavirus in Italia, ha come prima cosa chiuso tutti i musei e sospeso manifestazioni, spettacoli ed eventi, sia in luogo pubblico che privato. Tale sospensione dovrebbe avere effetto, per il momento, fino al 3 aprile 2020.
Il decreto emergenza messo a punto dal Governo prevede norme specifiche per quanti hanno acquistato biglietti al momento non utilizzabili.
A onor del vero, non è contemplato un rimborso in denaro per i biglietti per spettacoli, musei e altri luoghi della cultura, ma un voucher di pari importo al titolo di acquisto, da fruire entro un anno dall’emissione.
La persona interessata avrà 30 giorni di tempo dall'entrata in vigore del Decreto legge del 16 marzo 2020 per presentare istanza di rimborso al venditore, allegando il relativo titolo di acquisto.
Il venditore, entro 30 giorni dalla presentazione dell’istanza, dovrà procedere all’emissione del voucher.
Sempre a sostegno della cultura italiana, è prevista l’istituzione di un Fondo emergenze spettacolo, cinema e audiovisivo e ulteriori disposizioni urgenti per sostenere l’intero settore.
Per i biglietti aerei, ferroviari e marittimi, acquistati da soggetti posti in quarantena o che abbiano contratto il virus, oppure che abbiano programmato soggiorni o viaggi in aree interessate dal contagio o in Stati esteri dove è vietato l'arrivo è previsto il rimborso.
Il precedente Dl n. 9/2020 prevede 30 giorni di tempo per la comunicazione al vettore, che dovrà procedere al rimborso entro i successivi 15 giorni o, in alternativa, potrà emettere un voucher da utilizzare entro un anno.
Per i viaggi organizzati quel decreto aveva previsto, oltre al rimborso, la possibilità di offrire al viaggiatore un pacchetto sostitutivo, ma solo per le fattispecie espressamente disciplinate. Il nuovo decreto “Cura Italia” ha ovviato a tale limite, prevedendo anche per i contratti di soggiorno la possibilità di richiedere il rimborso integrale o l'emissione di un voucher.
Il settore dell’export, seppure considerato nel decreto, vede però arrivare degli aiuti ridimensionati rispetto alle attese.
Non solo le risorse stanziate sono molto inferiori alle aspettative (il nuovo “fondo per la promozione integrata” passa da 600 mln a 150 mln di euro per il solo 2020), ma molti strumenti proposti per il sostegno delle esportazioni italiane, del settore agroalimentare e degli altri settori colpiti dall'emergenza non hanno trovato posto nel decreto di ieri. Si pensa, al riguardo, che tutto ciò sia stato rinviato nel provvedimento atteso per aprile, sempre a sostegno delle imprese.
Intanto, tra le misure messe in campo c’è da evidenziare:
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