A bloccare il Ddl malattia dei professionisti in Commissione Giustizia del Senato è la mancaza di adeguate coperture finanziarie.
I professionisti, nella veste sia del Consiglio nazionale che di diverse associazioni sindacali di categoria, non voglio però rassegnarsi al fatto che il disegno di legge, che introduce lo slittamento automatico degli adempimenti in caso di malattia o infortunio del professionista, non prosegua il suo iter parlamentare.
I massimi esponenti dei dottori commercialisti ed esperti contabili, questa volta nella persona di Giorgio Luchetta, vicepresidente del Cndcec tornano a farsi sentire: “Lo avevamo chiesto prima della pausa estiva e lo ribadiamo adesso: il DDL relativo alle malattie e agli infortuni dei professionisti non può essere abbandonato, l’iter parlamentare deve ripartire”.
Il vicepresidente del Consiglio nazionale dei commercialisti Giorgio Luchetta ha, così, rilanciato la richiesta di sbloccare l’attuale situazione di stallo, affermando che se il problema sono le coperture finanziarie, è necessario trovare una soluzione e, al momento, la proposta di dirottare su questo DDL parte del fondo stanziato per l’esonero contributivo dei professionisti potrebbe essere risolutiva.
Nei giorni scorsi, è stato proprio il primo firmatario del Ddl 1474, il senatore Andrea De Bertoldi, a proporre l’idea di attingere al Fondo per l’esonero parziale dei contributi.
Si tratterebbe di “stornare” una somma, tra i 30 ed i 50 milioni di euro, dal miliardo di euro adibito all'esenzione parziale dei versamenti dei lavoratori autonomi di cui all’art. 1, commi da 20 a 22-bis, della L. 178/2020.
Il Fondo per l’esonero contributivo vale, infatti, un miliardo di euro, ma dati i requisiti stringenti richiesti per accedervi, in particolar modo il calo del fatturato del 33%, al momento le domande sono molte meno delle 500mila stimate.
Secondo il vicepresidente Cndcec “se le richieste per l'esonero contributivo rimarranno poche, si aprirebbe effettivamente la possibilità di utilizzare per il DDL sulle malattie dei professionisti una parte della cifra stanziata per l’esonero”.
Concorde anche il presidente di Anc, Andrea Cuchel, che ritiene “assolutamente di buon senso” l’idea di finanziare il Ddl malattia con le risorse inutilizzate del fondo.
Infine, la proposta è piaciuta anche ai presidenti dell'Ungdcec Matteo De Lise, dell'Adc Maria Pia Nucera e dell'Aiga (Associazione italiana giovani avvocati) Antonio De Angelis, che ricordano come già al forum del primo dei tre sindacati, lo scorso luglio, “il ministero dell'Economia ipotizzò di finanziare il disegno di legge, mediante risparmi ricavati dalle allocazioni di risorse sui precedenti decreti”.
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