Il disegno di legge annuale per il mercato e la concorrenza non piace al mondo professionale e un coro di proteste sul testo del provvedimento è stato sollevato dai notai, dai commercialisti e da Confprofessioni, che, sentiti nel corso di un’audizione parlamentare presso le Commissioni riunite Finanze e Attività produttive della Camera, hanno espresso tutto il loro disappunto su un provvedimento che redistribuisce competenze e rivede esclusive.
Secondo il Notariato sono gli articoli sull'accesso al notariato, sulla semplificazione dei passaggi di proprietà immobiliare ad uso abitativo e le modifiche alla disciplina delle Srls (art. 28, 29 e 30) a contrastare con la legislazione europea, e dunque, a dover essere rivisti.
In particolare, i notai bocciano la parte di testo che prevede il passaggio agli avvocati di alcune specifiche competenze sugli immobili, quali, per esempio, l’autentica degli atti per immobili non abitativi di valore catastale non superiore a 100mila euro, di cui finora i notai avevano l'esclusiva essendo i depositari della riserva delle compravendite immobiliari.
Così nel corso dell'Audizione alla Camera, il presidente del Notariato, Maurizio D’Errico, ha sottolineato i rischi del doppio regime nel settore dei contratti immobiliari, con ripercussioni sui consumatori in termini di certezze senza, al contempo, alcun beneficio in termini di costi.
Per i notai, dunque, altre sono le vie da intraprendere per migliorare la concorrenza: per esempio il completamento attraverso i concorsi delle piante organiche notarili, oppure la realizzazione del registro telematico delle successioni insieme alla possibilità per gli imprenditori di far redigere e autenticare alcuni atti a distanza.
Portavoce del malcontento dei commercialisti è stato il il presidente nazionale della categoria, Gerardo Longobardi, che ha espresso “Forti perplessità, fondate su questioni di capitale importanza”.
Per la categoria professionale, infatti, il Disegno di legge è contraddittorio e lontano da una vera semplificazione e ad essere criticate sono, ancora una volta, i due aspetti della nuova normativa relativi alle semplificazioni previste per le cessioni di immobili di valore catastale non superiore ai 100 mila euro e quelle relative al trasferimento di quote di Srl.
La prima perplessità – ravvisata da Longobardi - è relativa alle disposizioni che "trasferiscono competenze proprie di alcune professioni regolamentate a soggetti che non sono abilitati all’esercizio della professione, che non vantano competenze specifiche nelle materie oggetto dell’intervento normativo e che, soprattutto, non forniscono all’utenza concrete garanzie circa l’affidabilità della prestazione resa”.
Negativo anche il parere di Confprofessioni, il presidente, Gaetano Stella, ha infatti osservato che: “dietro la finalità della salvaguardia del cittadino sbandierato dal legislatore si nasconde in verità l'ennesimo regalo alle multinazionali e ai grandi conglomerati finanziari, che puntano a cannibalizzare il mercato dei servizi professionali” .
Il sottosegretario alla Giustizia, Cosimo Maria Ferri, intervenendo all'assemblea generale dell'Inrl, l'Istituto nazionale revisori legali, ha confermato che è pronto il regolamento che disciplina il “nuovo” esame che i dottori commercialisti dovranno sostenere per poter esercitare l'attività di revisore legale.
Sottolinea Ferri: “nel regolamento che verrà emanato a breve abbiamo accolto i dettami della direttiva europea in materia di revisione, stabilendo che non vi è esonero totale dall'esame di abilitazione per i dottori commercialisti che dovranno sostenere una prova di abilitazione ad hoc su: principi internazionali di revisione, principi contabili, deontologia e indipendenza, tecnica professionale e gestione dei rischi aziendali”.
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