Cumulo dei contributi In arrivo la circolare Inps

Pubblicato il 02 ottobre 2017

Alla giornata conclusiva del Festival del lavoro di Torino ha partecipato anche il presidente dell’Inps, Tito Boeri, che ha anticipato l'imminente pubblicazione di una circolare attuativa del cumulo contributivo anche per chi ha versato contributi alle casse di previdenza dei professionisti. Il documento, che è già pronto, è stato inviato al Ministero del Lavoro per il via libera definitivo.

Con tale circolare, finalmente, si darà attuazione alla norma prevista dalla passata legge di bilancio, che finora è rimasta disattesa anche per mancanza di chiarezza dei suoi termini. Non è, infatti, decollata la disposizione a favore dei professionisti a causa del fatto che alcuni requisiti di accesso alla pensione previsti dalle casse di previdenza sono diversi da quelli validi per la maggior parte dei lavoratori. Questo disallineamento potrebbe avere ripercussioni sui bilanci della Casse di previdenza, che potrebbero essere costrette ad erogare gli assegni prima del previsto, con conseguenze negative sulla sostenibilità a 30 anni dei loro rendiconti finali.

Per ovviare a tale difficoltà, Boeri ha annunciato la proposta dell'Inps che è quella di agire pro-rata, affermando che : “dato che la pensione si forma nel corso del tempo, vogliamo dare la possibilità a chi passa all'Inps di utilizzare il cumulo da subito. Per questo, il meccanismo prevede che vengano contati tutti i periodi contributivi per stabilire il diritto dell'iscritto, mentre per quanto riguarda la prestazione, quella Inps sarà data da subito, mentre quella delle Casse successivamente”.

Secondo la soluzione individuata dall'Istituto, quindi, l'Inps corrisponderà un assegno che tecnicamente deve essere considerato come un anticipo di pensione, per evitare di dover riconoscere anche la quattordicesima, le integrazioni e le maggiorazioni sociali in caso di importi bassi, con conseguente appesantimento dei conti.

Nel corso del suo intervento, Boeri ha, poi, espresso la sua opinione anche in merito all'adeguamento dell'età pensionistica alla nuova speranza di vita, asserendo che “è necessario adeguare l'età del pensionamento e l'importo delle pensioni alla speranza di vita per rendere il sistema sostenibile nel tempo. È un aggiustamento che non è stato fatto in passato e ha reso alto il debito sulle generazioni più giovani. In generale, è necessario che la platea composta da coloro che pagano le pensioni ai pensionati non si assottigli e per questo dobbiamo aumentare il numero di persone che contribuisce al sistema previdenziale. In questo senso, se dovessimo bloccare l'ingresso degli immigrati regolari dovremmo trovare oltre 40 miliardi di euro nei prossimi decenni per pagare le pensioni”.

Casse di previdenza private pronte ad investire nell'economia reale

Alle lamentele del ministero dell'Economia, che aveva evidenziato la scarsa partecipazione delle casse di previdenza private all'economia reale, gli enti di previdenza hanno risposto durante l'ottava edizione del Festival del lavoro. In tale sede, alcuni esponenti della previdenza dei professionisti hanno sottolineato che le Casse sono pronte a seguire gli stimoli e ad investire nell'economia reale, anche se vorrebbero ricevere risposte alle loro richieste di chiarimento.

Immediata è stata la reazione degli enti di previdenza privati. Il presidente del Cnpadc, Walter Anedda, ha affermato che la cassa di previdenza dei commercialisti da tempo sta investendo e chiedendo al Mef di fornire ulteriori strumenti per investire, ma dal Ministero non sono arrivate risposte pronte sugli investimenti che rientrano nel 5% di esenzione di imposta (per esempio, se si devono considerare solo i nuovi o anche i vecchi); allo stesso modo è stato richiesto di inserire nello strumento anche il private equity.

Anche Alessandro Visparelli, presidente dell’Enpacl, ha sottolineato che la cassa dei consulenti del lavoro, ha chiesto considerazione per quegli enti che hanno come scopo principale pagare le pensioni, sottolineando che si deve distinguere fra casse e casse: la cassa dei consulenti del lavoro è a ripartizione per cui il patrimonio ha una funzione di “cuscinetto” e il suo core business è il flusso finanziario generato dai contributi degli iscritti, mentre le casse a capitalizzazione hanno una prospettiva diversa.

“Wel.co.m.e”: welfare consulenti misure efficienti

Sempre dai Consulenti del lavoro arriva la proposta di un Welfare reciproco per i professionisti.

Dalla commissione pari opportunità del Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro è stato, infatti, varato un progetto che si chiama “Wel.co.m.e”( welfare consulenti misure efficienti), che auspica la possibilità di attivare una procedura di affiancamento o sostituzione temporanea per il professionista che deve interrompere l'attività per malattie, maternità, ecc.. Con tale progetto si vogliono mettere a disposizione banche dati attivate a livello territoriale che permettono di incrociare la domanda e l'offerta di professionalità, sotto il controllo degli ordini provinciali.

Le banche dati con tutti i nominativi dei consulenti che aderiscono al progetto consentirà di trovare i profili più idonei per le sostituzioni, che verranno richieste tra tutti i curricula presenti. Poi sarà il professionista a scegliere il suo sostituto e insieme sigleranno un contratto dove vengono indicati compenso e durata dell'incarico.

Formazione necessaria per cambiare il lavoro

Altro tema centrale della giornata del Festival è stata la formazione continua, intesa come punto di svolta per un vero e proprio cambiamento nel lavoro.

Con i consulenti del lavoro, si è analizzato l'operato dell’agenzia di categoria Fondazione lavoro, i cui risultati sono stati molto lusinghieri, se si pensa che dal 2013 sono stati avviati circa 60mila tirocini formativi, che si sono trasformati in un contratto di lavoro stabile, entro sei mesi dal termine, per circa il 60% dei partecipanti.

Mauro Capitanio, presidente di Fondazione lavoro ha detto che: “i consulenti hanno investito sui tirocini e sulla formazione on the job dei giovani, conoscendo le esigenze di competenze e di professionalità delle piccole e medie imprese loro clienti. Capacità di profilazione e tutoring professionale sono le chiavi per spiegare il successo dei tirocini avviati dai consulenti”.

In tema di formazione è stato, poi, presentato anche il nuovo progetto “Forma e ricolloca” di Fonarcom, fondo paritetico interprofessionale nazionale per la formazione continua.

Il progetto prevede finanziamenti fino a 1.200 euro per sostenere percorsi formativi individuali di 40 ore destinati a lavoratori che fruiscono di misure d’inserimento e reinserimento nel mercato occupazionale. Ogni impresa può avere un sostegno pari a 3.600 euro, per un massimo di tre percorsi formativi. La partenza è prevista per il prossimo gennaio con la modalità di presentazione a sportello, fino ad esaurimento delle risorse.

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