COVID-19. Sciopero OCF: rinvio processi per tutto il territorio

Pubblicato il 05 marzo 2020

Astensione dalle udienze e da ogni attività giudiziaria, in tutti i settori, per quindici giorni.

E’ quanto proclamato nella serata di ieri, 4 marzo, dall’Organismo Congressuale Forense in relazione all’emergenza derivante dalla diffusione del COVID-19.

L’astensione si protrarrà dal 6 al 20 marzo 2020, con esclusione espressa delle udienze e incombenze giudiziarie relative ad attività indispensabili, per come previsto dal Codice di autoregolamentazione.

OCF: contagio in crescita, misure inadeguate

La decisione di indire lo sciopero è stata assunta dall’Organismo di rappresentanza politica dell’Avvocatura sul rilievo dell’inadeguatezza delle misure urgenti adottate dal Governo per quanto riguarda le attività giudiziarie, per come contenute nell’articolo 10 del Decreto-legge n. 9/2020.

Secondo l’OCF, i provvedimenti decisi non sarebbero idonei a ridurre il rischio di contagio in relazione alle specifiche modalità di interazione che connotano le attività giudiziarie.

Difatti – si legge nel comunicato di indizione dell’astensione – il rischio di diffusione del virus si sta palesando in modo crescente su tutto il territorio nazionale e già molti avvocati e magistrati hanno contratto il contagio visto che si trovano, quotidianamente, ad interagire con un numero molto elevato di persone.

E questi sono solo alcuni dei rilievi enumerati nella nota e che hanno portato l’OCF, anche alla luce delle numerose richieste di intervento immediato giunte dagli avvocati di tutto il territorio, a sollecitare l’Esecutivo e ad assumere la deliberazione dello sciopero.

L’OCF, per rendere efficace l’iniziativa assunta e garantire un’attuazione uniforme su tutto il territorio nazionale ha altresì diffuso apposito Vademecum e modello di dichiarazione da utilizzare per chi intende partecipare all’astensione.

Proprio con una missiva inoltrata al Guardasigilli appena prima della proclamazione dell’astensione, l’Organismo aveva reiterato la richiesta di adottare un provvedimento immediato ed urgente, in aggiunta a quanto già disposto, per intervenire in modo omogeneo disponendo, su tutto il territorio nazionale e per la durata di due settimane, la sospensione dei termini sostanziali e processuali e il differimento delle udienze e delle altre attività giudiziarie.

Richieste di rinvii anche da UNCC e Commercialisti

Anche l’Unione Nazionale delle Camere civili, a mezzo del proprio presidente Antonio de Notaristefano, ha inoltrato al ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, la richiesta di sospensione immediata di tutte le udienze civili del territorio, dichiarandosi preoccupata per il progressivo diffondersi del contagio.

Preoccupazione che, a Napoli, ha spinto l’Ordine degli avvocati a proclamare, già dal 3 marzo, un'astensione dalle udienze (fino all'11 marzo), in considerazione dell’asserita inadeguatezza delle misure adottate a fini di prevenzione e contenimento della diffusione del COVID19 negli uffici giudiziari.

Infine, una richiesta di differimento delle udienze e di sospensione dei termini è giunta dal Consiglio nazionale dei commercialisti con riferimento ai procedimenti tributari di tutto il territorio nazionale, per come si apprende da una nota diffusa ieri, 4 marzo, dove si sottolinea che il processo tributario è l’unico procedimento non contemplato nel DL n. 9/2020.

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