Contratti di espansione e decreto lavoro: cosa cambia

Pubblicato il 10 maggio 2023

Per attuare i piani di rilancio dei gruppi di imprese con più di mille dipendenti è ora possibile rimodulare, tramite accordo integrativo ministeriale e fino al 31 dicembre 2023, le cessazioni dei rapporti di lavoro entro dodici mesi successivi al termine originario per i contratti di espansione di gruppo stipulati entro il 31 dicembre 2022 e non ancora conclusi.

Lo prevede il decreto lavoro, che risponde in questo modo alle istanze di flessibilità emerse in questi mesi dagli incontri con le Parti sociali, contemperando il necessario ricambio generazionale richiesto dalle aziende con esigenze di carattere sociale.

Vediamo nel dettaglio la natura dei contratti di espansione e cosa cambia con il decreto lavoro.

Contratti di espansione, cosa sono e come funzionano

I contratti di espansione hanno lo scopo di favorire la reindustrializzazione, la riorganizzazione delle imprese e il ricambio generazionale delle stesse attraverso il pensionamento anticipato dei lavoratori prossimi alla pensione, oltre alla riqualificazione professionale del personale in forza.

Introdotta in via sperimentale per il biennio 2019/2020, dal decreto Crescita (D.L. n. 34/2019 convertito, con modificazioni, dalla L. n. 58/2019), la disciplina dei contratti di espansione ha subito numerose proroghe, in ultimo dalla legge di Bilancio 2022 (L. n. 234/2021), che ne ha prorogato la durata al biennio 2022/2023 ampliandone altresì l’applicabilità alle imprese con minimo di cinquanta unità in organico per i medesimi anni, in luogo delle cento unità previste in precedenza.

Con i contratti di espansione è possibile quindi attuare uno scivolo pensionistico di cinque anni per i lavoratori ai quali non manchino più di sessanta mesi al conseguimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia o anticipata, accedere ad una CIG derogatoria fino a 18 mesi, anche non continuativi, formare e riqualificare la professionalità dei dipendenti in forza e assumerne di nuovi.

Le novità del decreto lavoro

Con l’intento di favorire l’occupazione il decreto lavoro, con l’art. 25 che modifica l’art. 41 del D.L. n. 148/2015, consente quindi fino al 31 dicembre 2023 ai gruppi di imprese che occupano più di mille dipendenti, per i contratti di espansione di gruppo stipulati entro il 31 dicembre 2022 e non ancora conclusi, la stipula di un accordo integrativo in sede ministeriale per rimodulare le cessazioni dei rapporti di lavoro entro un arco temporale di 12 mesi successivi al termine originario del contratto di espansione.

NOTA BENE: Resta fermo, in ogni caso, il numero massimo di lavoratori previsti nell'originario contratto di espansione.

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