Il ministero dell'Economia e delle finanze ha reso disponibili, online sul sito, i commenti degli operatori giunti in merito alla consultazione pubblica, conclusasi il 21 marzo scorso, sulle bozze di documenti predisposti da un gruppo di lavoro composto dal Dipartimento Finanze, Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza in materia di prezzi di trasferimento.
I documenti oggetto di valutazione, osservazioni e suggerimenti sono stati:
Associazioni di categoria, società di consulenza, studi legali e tributari, gruppi multinazionali ed esperti della materia hanno dato prova di aver apprezzato il metodo di confronto utilizzato dal Mef su una materia complessa che impatta sensibilmente sulle attività dei gruppi multinazionali, fornendo spunti e suggerimenti.
È annunciato un incontro pubblico con gli operatori che hanno fornito contributi nel mese di maggio 2018.
Oggetto della consultazione sono le linee guida per l'applicazione del nuovo criterio di determinazione dei prezzi di trasferimento nelle operazioni intercompany, che (ex articolo 9 del Modello Ocse di Convenzione contro le doppie imposizioni) non fa più riferimento al valore normale (ex articolo 9, comma 3 del Tuir), ma al principio di libera concorrenza.
È stata sottoposta a disamina anche la possibilità che i gruppi multinazionali che subiscono rettifiche in aumento, dovute a contestazioni sul transfer pricing in un altro paese fiscalmente collaborativo, subiscano la riduzione del reddito imponibile in Italia saltando la procedura amichevole.
Tra i contributi giunti anche quelli sui metodi per la determinazione dei prezzi di trasferimento: la prescrizione della scelta del metodo del CUP è criticata in quanto gli standard OCSE non individuano una gerarchia tra i metodi utilizzabili, ma manifestano solo una preferenza per il metodo del CUP e i metodi tradizionali rispetto a quelli reddituali.
Sulla disciplina della procedura di rettifica in diminuzione dell’imponibile sulla base di una rettifica definitiva nello Stato estero, secondo gli osservatori:
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