Come gestire e organizzare il lavoro di professionisti e dipendenti nel periodo post-emergenza Coronavirus? A fare maggiore chiarezza sul punto è intervenuta la Confederazione italiana libere professioni (Confprofessioni) che, in un documento pubblicato sul proprio portale telematico il 5 maggio 2020, mette a punto le linee guida per la salute e sicurezza di datori di lavoro, dipendenti e clienti negli studi professionali.
Dalle modalità di ingresso in studio ai dispositivi di protezione individuale (Dpi), dalla gestione degli spazi comuni all’organizzazione del lavoro, dalla sanificazione degli ambienti alla gestione di persone sintomatiche. Il documento, articolato in dodici punti, fornisce i chiarimenti per l’applicazione del Protocollo sulle misure per il contrasto e il contenimento del virus COVID-19 negli ambienti di lavoro, sottoscritto lo scorso 24 aprile tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Ministero del Lavoro, il Ministero dello Sviluppo Economico, il Ministero della Salute e le parti sociali, tra cui Confprofessioni.
Il datore di lavoro è tenuto a informare tutti i lavoratori in merito alle disposizioni delle Autorità, come l’obbligo di rimanere al proprio domicilio in caso di febbre (oltre 37.5°) o di mantenere la distanza di sicurezza nello studio.
Inoltre, il datore di lavoro può, prima dell'accesso al luogo di lavoro e nel rispetto della privacy, rilevare la temperatura corporea dei dipendenti. Qualora la temperatura risulti superiore ai 37,5, non sarà consentito l'accesso ai luoghi di lavoro.
È importante, spiega il documento, assicurare nello studio la pulizia giornaliera degli ambienti, delle postazioni di lavoro e delle aree comuni. Pertanto, occorre utilizzare detergenti a base di alcool al fine di garantire una corretta sanificazione soprattutto di tastiere, schermi touch e mouse.
Per quanto riguarda i clienti dello studio, invece, è preferibile riceverli sempre per appuntamento, richiedere l’utilizzo di mascherine chirurgiche e guanti monouso e ridurre il tempo di attesa nelle sale di aspetto.
Lo studio deve mettere a disposizione idonei mezzi detergenti a base di alcool per le mani che devono essere accessibili a tutti i lavoratori e ai soggetti esterni anche grazie a specifici dispenser. Il Protocollo individua, quale strumento di base per la prevenzione del contagio, la mascherina chirurgica.
Infine, precisa Confprofessioni, è necessario favorire orari di ingresso/uscita scaglionati in modo da evitare il più possibile contatti nelle zone comuni.
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