Dopo l’introduzione dell’articolo 10 bis nello Statuto del contribuente ad opera del Decreto legislativo n. 128/2015, non è più configurabile il reato di dichiarazione infedele in presenza di condotte puramente elusive ai fini fiscali.
L’articolo citato, infatti, al suo comma 13, esclude che operazioni esistenti e volute, anche se prive di sostanza economica e tali da realizzare vantaggi fiscali indebiti, possano integrare condotte penalmente rilevanti.
E’ quanto puntualizzato dalla Corte di cassazione nel testo della sentenza n. 48293 depositata il 16 novembre 2016.
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