Compenso per attività stragiudiziale calcolato sulla base dell'effettivo interesse della parte

Pubblicato il 16 settembre 2014 La Corte di cassazione, con sentenza n. 19406 del 15 settembre 2014, ha accolto il ricorso presentato da una società contro la decisione con cui i giudici di appello avevano ritenuto legittima l'ingiunzione di pagamento notificatale da un avvocato per l'attività stragiudiziale svolta in favore della prima.

I giudici di secondo grado, in particolare, avevano ritenuto congruo che il compenso del legale fosse liquidato sulla base delle tariffe professionali e sulla base del valore convenzionale dell'affare, chiaramente indicato nella lettera di incarico accettata dal professionista.

Per la Suprema corte, tuttavia, detta statuizione era da ritenere carente di motivazione in quanto nella sentenza impugnata non era stato in alcun modo affrontata la questione posta circa la determinazione del valore dell'oggetto dell'incarico.

Nella medesima, ossia, era stata considerata la sola indicazione dell'importo contenuta nella lettera di incarico prescindendo da ogni valutazione in ordine alla situazione e a quale fosse l'effettivo e specifico interesse della parte che conferiva l'incarico rispetto al risultato stesso.
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