Compenso alto al Ctu solo con dettagliata motivazione
Pubblicato il 19 febbraio 2013
La Seconda sezione civile della Cassazione, con la sentenza n.
3964
del 18 febbraio 2013, ha disposto l'annullamento, con rinvio, del
provvedimento con cui il Tribunale aveva liquidato il compenso di un
Consulente tecnico d'ufficio prevedendo una somma particolarmente
elevata (quasi due milioni di euro). L'attività del Ctu, nella specie,
aveva riguardato una controversia promossa da 116 clienti nei confronti
di una banca per un'asserita truffa posta in essere da parte di
quest'ultima e volta ad indurre all'acquisto di obbligazioni di una
società americana in default sin dal 2001.
La banca si era
opposta alla quantificazione del compenso operata dai giudici di merito
in considerazione della mancata indicazione, nel testo del
provvedimento medesimo, delle motivazioni circa le ragioni che avevano
portato alla individuazione di una cifra assai rilevante.
Doglianza,
questa, ritenuta fondata dalla Corte di legittimità, secondo cui il
generico richiamo alle disposizioni di cui agli articoli 2 e 4 del
Decreto ministeriale del 30 maggio 2002, non poteva essere considerato
sufficiente per
considerare assolto l'obbligo di motivazione del provvedimento
giudiziario. Nella specie - sottolinea la Suprema corte - "
il rinvio non è circostanziato,
infatti, e non si accompagna a una qualsiasi evidenza del metodo delle
modalità concrete di conteggio nella specifica situazione: «ne rimane
impedita la ricostruzione dell'iter logico giuridico seguito per
pervenire alla decisione".