Commercio elettronico indiretto, Note esplicative Ue sui nuovi obblighi Iva

Pubblicato il 01 ottobre 2020

Rilevanti novità IVA in tema di commercio elettronico indiretto sono state introdotte dalle Direttive 2017/2455/Ue e 2019/1995/Ue (modificative della direttiva IVA), con il fine di facilitare le vendite a distanza di beni nel territorio dell’Unione europea.

In primo luogo, ferma restando la regola generale in base alla quale le operazioni di commercio elettronico indiretto nei rapporti “B2C” sono territorialmente rilevanti, ai fini IVA, nel Paese UE di destinazione del bene, a decorrere dal 1° luglio 2021, previo recepimento all’interno dell’ordinamento tributario italiano, sono eliminate le “soglie di protezione”.

Pertanto, in base alle nuove norme:

Dalla stessa data del 1° luglio 2021, al superamento del limite monetario, i cedenti, quali soggetti passivi d’imposta, potranno optare per la registrazione al Moss, in alternativa all’identificazione, ai fini dell’imposta, nei singoli Paesi in cui sono eseguite le vendite e adottando le regole di fatturazione del proprio Stato membro.

Ne deriva che gli operatori commerciali dovranno necessariamente valutare se identificarsi in ciascun Paese dove effettuino cessioni per importi superiori a 10.000 euro all’anno, oppure se utilizzare il sistema del Moss, previa “Dichiarazione Iva Moss” da inviare trimestralmente all’Agenzia delle entrate attraverso il “Portale Moss”.

Si ricorda che tali nuove regole si sarebbero dovute applicare a partire dal 1° gennaio 2020, ma a causa delle difficoltà connesse all’emergenza epidemiologica Covid-19, la loro efficacia è stata rinviata di sei mesi.

In data 30 settembre 2020, la Commissione Ue ha pubblicato le Note esplicative sulle novità IVA in materia di commercio elettronico.

L’obiettivo è quello di supportare soprattutto le imprese più piccole, che effettuano operazioni transfrontaliere nei confronti di privati consumatori nella Ue, nel comprendere i nuovi obblighi IVA cui saranno soggette dal 1° luglio 2021. L’intenzione delle nuove direttive comunitarie è quella di rendere più efficiente la riscossione dell’IVA e ridurre gli oneri amministrativi in capo ai fornitori, alle Amministrazioni fiscali, nonché ai privati consumatori.

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