Commercialisti-tributaristi Scontro sul riconoscimento delle professioni non regolamentate
Pubblicato il 07 novembre 2009
Il decreto legislativo 206/2007 ha recepito la direttiva 36/2005/Ce e all’articolo 26 ha introdotto un registro per le associazioni di professioni non regolamentate. Scopo della norma è quello di individuare i soggetti che possono partecipare ai percorsi formativi comuni all’interno dell’Unione europea, per facilitare la loro circolazione in Europa. Su tale punto si scontrano dottori commercialisti e tributaristi, soprattutto a seguito del fatto che con l’approvazione del suddetto decreto gli stessi commercialisti e alcune professioni sanitarie hanno presentato ricorso al Tar. Secondo quanto sostenuto da Claudio Siciliotti, presidente del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti, “
l’articolo 26 del Dlgs 206/2007 rappresenta una forzatura del disposto e della ratio della direttiva europea”, dato che riconosce all’estero associazioni che non risultano riconosciute nel Paese di origine. Dall’altra parte, si schierano invece i tributaristi, con portavoce Arvedo Marinelli – presidente dei tributaristi Ancot – che confermano la legittimità dell’articolo 26, che di fatto sembra non stravolgere minimamente il dettato della norma europea non introducendo alcun sistema dualistico pubblico-privato di accesso alle professioni.