Commercialisti ed Entrate. Partono i tavoli congiunti regionali per un dialogo più collaborativo

Pubblicato il 17 maggio 2018

Al fine di rafforzare la collaborazione tra commercialisti ed agenzia delle Entrate, nasceranno “tavoli congiunti regionali”, formati da rappresentanti delle due parti.

E’ il risultato del protocollo d’intesa siglato dal presidente del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, Massimo Miani, e il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini.

L’accordo, quindi, prevede l’istituzione di un “tavolo congiunto”, formato da rappresentanti di entrambe le istituzioni, che vuole essere un canale di comunicazione sempre attivo attraverso cui professionisti e Agenzia potranno confrontarsi per individuare insieme soluzioni in grado di rendere più efficienti le rispettive attività.

Due livelli di operatività

Ogni tavolo congiunto regionale, si legge nel comunicato stampa del 16 maggio 2018 delle Entrate, svolgerà la sua attività su due livelli:

Obiettivo comune: facilitare l’accesso ai servizi di assistenza e informazione, soprattutto attraverso i canali telematici, ma anche la segnalazione di anomalie e criticità organizzative o procedurali, nonché l’individuazione di situazioni che possono creare difficoltà interpretative.

Ruffini: importante ruolo degli intermediari fiscali

Nell'incontro con i vertici del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti per l'avvio dei nuovi protocolli regionali e dei tavoli territoriali, Ruffini ha affermato che il compito dei commercialisti assume particolare significato nell’ambito del nostro sistema fiscale che si presenta complesso e articolato. E “gli intermediari hanno anche un ruolo di rilevanza sociale perché contribuiscono a consolidare il rapporto di lealtà e di fiducia tra cittadino e fisco, presupposto fondamentale per l’adempimento spontaneo degli obblighi tributari”, ha aggiunto Ruffini.

Miani: strumenti per risolvere le criticità

A seguito della sottoscrizione del protocollo, Miani ha spiegato che si tratta di uno strumento concepito per accrescere la fiducia reciproca nei rapporti tra i professionisti e l’Agenzia delle Entrate. “Il valore aggiunto dell’accordo risiede nell’opportunità concreta che esso fornisce per uniformare su tutto il territorio nazionale le modalità di collaborazione e gli strumenti per risolvere le criticità che a volte riscontriamo tra le nostre due realtà” ha sostenuto il presidente Cndcec.

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