Commercialisti contrasti sulla nuova geografia

Pubblicato il 01 giugno 2016

La nuova geografia degli Ordini dei commercialisti è al centro di una questione giudiziaria avviata dall’Ordine di Rossano Calabro, destinato alla soppressione e a cui potranno aggregarsi gli Ordini che saranno chiusi, e da quello di Avellino.

Si ricorda che in base alla nuova geografia giudiziaria, entro la fine del 2016, vi sarà la soppressione di 14 Ordini e la modifica territoriale - e quindi di iscritti- per altri 21.

Alla luce di ciò, i suddetti Ordini hanno proposto ricorso dinanzi al Tar del Lazio per chiedere l'annullamento della circolare del ministero della Giustizia di fine marzo relativa agli effetti della variazione della geografia giudiziaria sugli Ordini territoriali e, anche, della successiva direttiva adottata dal Cndcec.

Le motivazioni

Per quanto riguarda l'ordine di Rossano Calabro, si legge nelle motivazioni presentate che “l'estinzione di un ente pubblico deve essere espressamente prevista da una norma di legge” e, per tali ragioni, la decisione non può essere ricavata in via interpretativa dalla combinata lettura di norme che non contengono una alcuna chiara manifestazione di volontà in tal senso.

Diversa, invece, la posizione della Federazione degli Ordini dei commercialisti della Calabria e della Basilicata, che hanno inviato al ministero della Giustizia una richiesta per ottenere chiarimenti puntuali per quanto riguarda le candidature e le possibilità di elezione alle singole cariche.

Elezioni Consiglio Nazionale

Il Consiglio Nazionale in carica dei dottori commercialisti decade per legge il 31 dicembre 2016 (art. 68, Dlgs n. 139/2005). Non c'è molto tempo prima del rinnovo dei membri. Ma, secondo quanto specificato dal Ministero della Giustizia, con un missiva inviata ai vertici locali e nazionali della categoria il 31 marzo, si dovrà procedere prima con le elezioni degli Ordini locali e, poi, con quelle degli Ordini nazionali.

I tempi sono ormai già stabiliti:

Alla luce di tali obblighi, ne deriva che commercialisti e ragionieri saranno chiamati ad esprimere il loro voto per gli Ordini locali tra settembre e metà ottobre; mentre, si procederà al voto per il Consiglio Nazionale tra novembre e dicembre.

Fusione Casse di previdenza

A seguito di alcune notizie di stampa che nei giorni scorsi avevano ventilato la possibilità di una fusione tra la Casse di previdenza di commercialisti (Cnpadc) e la Cassa dei ragionieri (Cnpr), i due presidenti degli enti, Renzo Guffanti per i commercialisti e Luigi Pagliuca per i ragionieri, hanno emanato un comunicato congiunto con il quale scongiurano tale aggregazione.

Entrambi i rappresentanti delle Casse hanno, infatti, evidenziato di non ritenere percorribile alcuna fusione tra i due enti di previdenza, in quanto ognuno ha un proprio percorso storico, diversi presupposti di base e prospettive di sviluppo delle attività di lungo periodo. Un’aggregazione, quindi, rischierebbe di alterare profondamente i fondamentali di tale strategia di crescita.

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