Il lavoro svolto in questi mesi dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali che ha portato alla pubblicazione degli schemi di decreto sul no profit va considerato un passaggio cruciale per il completamento del progetto di riforma del Terzo settore. Sono le parole del presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Massimo Miani, a seguito dell’approvazione da parte dell’esecutivo del pacchetto di decreti sul Terzo settore, Impresa sociale e 5 per mille.
In linea di massima, il sistema di norme non può che essere giudicato positivamente, continuano i commercialisti, vista “la complessità che la presenza di disposizioni di diversa natura inevitabilmente comporta nella gestione delle organizzazioni e nel rapporto di queste con l’amministrazione finanziaria”.
Per il Cndcec rappresentano un passo avanti la costituzione di un Registro unico nazionale, che consente di approdare ad una più incisiva trasparenza nell’informazione economico finanziaria riguardante il Terzo settore, la creazione di sistemi di amministrazione e controllo più standardizzati e professionalizzanti, la definizione di un sistema fiscale compatibile con il diritto dell'Unione europea.
Nonostante i punti positivi, i commercialisti ritengono che l’articolato possa essere ancora migliorato e a tal proposito presenteranno alle Commissioni parlamentari un documento di Osservazioni, contenente apposite proposte di emendamento, dirette ad un migliore coordinamento delle norme, nonché dei ruoli e delle responsabilità dei soggetti che operano all’interno degli enti del Terzo settore.
Parziale appoggio viene riconosciuto alle norme riguardanti l’organo di controllo interno, in quanto pur essendo presente nell’articolato il riferimento alla qualificazione dell’organo, mediante il richiamo agli stessi presupposti professionali previsti per le società, questo è stato previsto, anziché per l’intero organo di controllo, solo per almeno un componente qualora l’organo sia collegiale.
Per quanto riguarda gli articoli dei provvedimenti dedicati alla materia tributaria, è ben vista l’introduzione di una nozione di ente non commerciale che conduce ad una maggiore certezza soprattutto ai fini della perdita di detta qualifica.
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